Balotelli: «Io cattivo? Vorrei esserlo di più»

L'attaccante del Milan: «Mi mancano i tifosi del Manchster City, anche se sono fantastici anche quelli rossoneri»
LONDRA - Mario Balotelli in copertina sulla rivista FourFourTwo: fotografato in posizione di guardia, Supermario replica con orgoglio: "Io cattivo? Vorrei esserlo di più". Il mensile inglese ha incontrato Balotelli al Brianteo di Monza in occasione di una campagna promozionale del suo nuovo sponsor tecnico. L'occasione per ricordare anche i suoi anni in Inghilterra con la maglia del Manchester City. "Mi mancano i tifosi - le parole del milanista in un'anticipazione dell'intervista che sarà inclusa nell'edizione di marzo -. Non mi manca invece il cibo, o il tempo o il modo di guidare. Ma i tifosi del City, quelli sì che mi mancano. Anche se i tifosi del Milan sono altrettanto fantastici. La maggior parte dei miei ricordi di Manchester sono felici perché mi sono divertito. Non è stato un trauma trasferirmi in Inghilterra e non c'è una grande differenza tra i due club". In copertina Balotelli è immortalato in due fotogrammi: a sinistra con i pugni alti, in posizione di guardia; a destra con l'espressione sorpresa quasi spaventata. E sotto il titolo, destinato ad alimentare la sua fama di bad-boy: "Io cattivo? Vorrei esserlo di più".

Nell'intervista all'edizione britannica di '4-4-2', Balotelli parte all'attacco e torna a minacciare di abbandonare il campo in caso di nuovi cori razzisti nei suoi confronti. "In campo vorrei essere peggiore di quello che già sono - spiega l'attaccante del Milan, secondo quanto rilanciato da Globoesporte.com -. Veramente vorrei rompere le scatole a certa gente, però mi riferisco a quando sono in campo. Se abbandonerei il campo in caso di cori razzisti? Sì, lo farei". Poi 'Supermariò rivela che da bambino era un grande ammiratore di Mike Tyson, "e a volte mi sembra che in campo mi comporto come lui". Dopo aver spiegato di accettare le critiche legate alla sua attività di calciatore e il peso della responsabilità di essere un idolo, precisa ancora che "l'unica cosa che veramente mi dà fastidio è il razzismo". "Se un coro non è razzista o di discriminazione, non mi crea problemi - dice ancora Balotelli -. Con certe cose ci sono cresciuto, ma quando faccio qualcosa di importante in campo e vedo che altre persone sono orgogliose di me, allora quello è il momento in cui adoro essere calciatore".
 
Alla rivista britannica rivela poi di essere credente e di essersi molto emozionante durante l'incontro della Nazionale con Papa Francesco, nell'agosto scorso. "Sì, credo in Dio e in certi momenti questo mi aiuta a calmarmi - dice Balotelli - . Per me ha significato molto essere ricevuto in udienza dal Papa. Da lui ho appreso molto, e un uomo che ti ispira profondamente, l'incontro con lui è stato qualcosa che mi porterò dentro per sempre ma non dico cosa ci siamo detti".

'Balò rivela anche quali sono stati i colleghi che più ha ammirato. "Quando ero ragazzino il mio idolo era Ronaldo - dice -. Era fantastico, un grande giocatore che mi ha fatto innamorare del calcio. Ma anche Ibrahimovic è un calciatore incredibile. Gente come lui dimostra a che livelli si può arrivare". Non poteva mancare un riferimento al prossimo Mondiale, per il quale Balotelli cerca di togliersi dalle spalle il peso di un'attesa eccessiva. "Non vedo la Coppa del Mondo come una tappa molto importante per me - dice il milanista -. Vado là per vivere una bella esperienza e prendermi delle soddisfazioni. Quello in Brasile sarà il mio primo Mondiale, e voglio divertirmi".

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