Milan, Berlusconi diserta Milanello nel giorno dei 29 anni di presidenza

Inzaghi si gioca tutto con il Cesena affidandosi agli italiani. Rispettata la linea Berlusconi, che assente da troppo tempo da Milanello
MILANO - Tutto in 90 minuti. Filippo Inzaghi sa bene che domani pomeriggio a San Siro contro il Cesena vivrà una partita chiave per la sua permanenza sulla panchina del Milan fino al termine della stagione. Martedì, dopo un incontro ad Arcore fra il presidente Silvio Berlusconi e l'ad Adriano Galliani, è arrivata la conferma («Certamente la posizione di Inzaghi non è a rischio»), ma è evidente che un mancato successo domani con i romagnoli penultimi in classifica significherebbe capovolgere tutto.

IL DISTACCO - Anche perché ieri è saltata l'attesa visita di Berlusconi a Milanello, ufficialmente per motivi personali. Sarà, ma quanto successo nell'ultimo mese fa riflettere, visto che dopo 20 visite praticamente consecutive da agosto a inizio gennaio, il patron ha saltato tre volte l'appuntamento al centro sportivo rossonero negli ultimi quattro venerdì, una volta per l'elezione del presidente della Repubblica, un'altra per la neve e ieri per questioni private. Insomma, ogni motivo sembra diventato buono per non recarsi a Milanello - ieri, fra l'altro, si festeggiavano i 29 anni di proprietà - e questo distacco non fa altro che riportare alla memoria una frase dello stesso Berlusconi di qualche settimana fa, quando a Palazzo Grazioli di fronte ai deputati di Forza Italia difese la scelta del patto del Nazareno (poi ripudiato) e disse: «Se perdiamo voti è colpa della fronda interna. Ma anche del Milan che non vince più».

AMBIENTE DIFFICILE - Insomma, un Berlusconi prima molto presente, anche più che nel recente passato, poi lentamente un po' più lontano. Un film già visto. Un segnale non positivo per Inzaghi che continua a sentire telefonicamente Berlusconi (ma lo faceva anche Allegri), il quale lo conforta e lo sprona ad andare avanti, ma contro il Cesena il tecnico avrà solo un risultato a disposizione. Anche perché Inzaghi è atteso al varco non solo dalla proprietà, ma pure dai tifosi che domenica scorsa, dopo il pari con l'Empoli, non solo hanno fischiato la squadra, ma hanno iniziato a contestare proprio l'allenatore. Da primo e secondo anello sono state molte le voci che si sono sollevate, inviti ad andarsene o frasi ben peggiori. Domani il clima non sarà dei migliori e bisognerà anche vedere come si comporterà la Curva Sud. Finora Inzaghi è stato risparmiato dalla critiche (a differenza di società e giocatori), ma se la partita dovesse mettersi sui binari sbagliati, potrebbe accadere tutto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Milan, i migliori video