Feltri: «Il piano di Berlusconi: cinesi e Lippi in panchina»

«Ha in animo di vendere al giusto prezzo ed è vicino al traguardo. Il contratto prevede che sarà egli stesso per cinque anni ancora a ricoprire il ruolo di presidente»
Feltri: «Il piano di Berlusconi: cinesi e Lippi in panchina»© ANSA

TORINO - Il Milan va di male in peggio. Ogni tanto gli riesce un’impennata, vince una partita difficile e subito dopo ne perde una facile, anzi due o tre. Che sia afflitto da un male oscuro? No, ne soffre di uno chiaro che ha contagiato l’intero calcio italiano, compresa la Juventus, la quale però è stata capace di combatterlo, non di guarirne completamente. Il morbo ha un nome semplice: bolletta. I soldi a disposizione delle società non bastano per reggere nelle competizioni internazionali, dominate da ricconi sfondati, arabi e non solo: l’Inghilterra ne sa qualcosa.

IL PIANO - Ecco perché Silvio Berlusconi sta preparando un piano diabolico. Qual è il Paese più affamato di pallone, pur essendo privo di tradizione e di strutture idonee per organizzare partite di cartello e tornei di spessore tecnico? La Cina. Dove mancano stadi e atleti all’altezza delle ambizioni di almeno 200 milioni di cittadini appassionati di pedate, ma abbondano i quattrini: si tratta di investirli allo scopo di cominciare l’avventura.

IL BRAND - L’interesse dei grandi imprenditori cinesi si è concentrato sul Milan, un brand di fama mondiale, ed è superfluo spiegare perché, un club che ha collezionato in un recente passato un trionfo dietro l’altro. Queste le premesse necessarie per spiegare i possibili sviluppi di un negoziato teso alla cessione della maggioranza azionaria ora nella cassaforte del Cavaliere. Che, notoriamente, bada alla propria tasca, ma non trascura il futuro dei rossoneri e dei suoi numerosi tifosi, meritevoli di avere altre soddisfazioni.

IL CONTRATTO - Silvio ha in animo di vendere al giusto prezzo ed è vicino al traguardo. Il contratto prevede che sarà egli stesso per cinque anni ancora a ricoprire il ruolo di presidente con pieni poteri. Ciò gli consentirà di rifondare l’équipe, rafforzando la presenza nella formazione di talenti italiani accuratamente selezionati, senza snobbare gli stranieri di classe sicura, alcuni dei quali saranno ingaggiati per garantire un valore aggiunto. La realizzazione del progetto prevede l’affidamento della rosa a un allenatore di collaudata esperienza, un’autorità pronta a imporsi e a insegnare, un uomo che abbia già dimostrato abilità e serietà

IN PANCHINA - Chi potrebbe essere? Il più accreditato a sedere in panchina, o dietro la scrivania, al momento è Marcello Lippi, che ha guidato con successo varie squadre, tra cui la Juventus e la Nazionale aggiudicatasi il Mondiale nel 2006 in Germania, battendo in finale la Francia. L’idea di assumere Lippi è alimentata dal fatto che costui conosce la Cina quanto nessun altro sportivo italiano, avendovi svolto a lungo e con eccellenti risultati l’attività di trainer. Sarebbe la persona idonea a tenere i rapporti tra Berlusconi e i nuovi soci orientali del Milan. Sfruttando l’immissione di capitali freschi e la conduzione esperta del vecchio leader, la squadra avrebbe l’opportunità, nel giro di poco tempo, di tornare a essere ciò che è sempre stata: la stella più brillante d’Europa. E di diventare ambasciatrice in Asia della disciplina più popolare dell’universo. Raccontato così sembra un sogno delirante, in realtà è un disegno lungimirante e sul punto di materializzarsi. È probabile che intervengano delle complicazioni che richiederanno aggiustamenti, però la traccia è segnata: con un pizzico di ottimismo si può dire che il Diavolo presto tornerà a fare paura a tutti gli avversari. Auguri.

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