Milan, Ancelotti adesso è accerchiato

Il tecnico è stuzzicato dall’idea di aspettare cosa accadrà al Bayern  pure a stagione in corso
Milan, Ancelotti adesso è accerchiato© EPA

INVIATO A CARNAGO - «Io non sono per i ritorni, ne abbiamo già avuti in passato e non hanno funzionato. Però sono legato a Carletto da una forte amicizia personale. Avrà anche degli assistenti personali che lo asseconderanno. Credo che sarà un ritorno positivo. Se il Real lo lascerà libero ci sarà il suo ritorno al Milan». Così parlò, stavolta a Napoli Tv, Silvio Berlusconi. L'ultima esternazione presidenziale, è stata pure quella più esplicita. Il Milan sta stringendo la morsa intorno a Carletto che ieri ha vissuto (da squalificato) l'ultima partita al Santiago Bernabéu come allenatore del Real Madrid e che domani riceverà la visita di Adriano Galliani per cena. Toccherà all'amministratore delegato - su input di Berlusconi che, c'è da scommetterci, vorrà pure lui intervenire, seppur telefonicamente, all'incontro - spiegargli tutti i buoni motivi per cui dovrebbe accettare il Milan. Ancelotti, nonostante pure in famiglia cresca sempre di più il partito pro "Ritorno a casa" non è ancora convinto della bontà della scelta. Anche perché, avendo memoria d'elefante, sa che le minestre riscaldate a Milanello sono sempre state indigeste. Il richiamo alle armi di Sacchi e Capello ha prodotto un decimo e un undicesimo posto in classifica e tanto Gullit, quanto Shevchenko e Kakà (tre Palloni d'Oro, non giocatori qualunque), nella seconda vita in rossonero non hanno lontanamente avuto il rendimento del loro passato pluridecorato. Ciò nonostante, il Milan - al momento - non prende in considerazione altra ipotesi che non sia Ancelotti per cui sarebbe pronto un triennale (ma sulle cifre e sulla durata dell'accordo, una volta ottenuto il sì dell’interessato, non si farebbe fatica a trovare una quadra).

NON SOLO IBRA - Galliani illustrerà i piani di rifondazione che Berlusconi conta di rendere operativi grazie all'ingresso in scena del partner cinese. Pietra angolare della ricostruzione sarà Zlatan Ibrahimovic che già si è offerto al Milan e che può essere il volano per convincere Ancelotti: lo svedese garantirebbe un deciso cambio di marcia alla squadra e ha dimostrato negli anni di essere un giocatore dominante nel nostro calcio. Qualora Carletto decidesse di mettere i panni del "Cincinnato rossonero", magari restando a Milanello una sola stagione per poi ereditare la panchina della Nazionale da Antonio Conte (sarà staffetta?), la sola presenza di Ibra potrebbe essere garanzia di successo che per il Milan vorrebbe dire il ritorno in Champions dopo un biennio fuori dall'Europa. Possibile che Galliani, oltre a quello di Ibra, faccia altri nomi tra cui quelli di José Mauri (il miglior giovane di questo campionato, già bloccato dall’ad milanista) e Bertolacci oltre ai vari Falcao e Immobile come alternative allo svedese.

Stefano Pasquino

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