Milan, codice anti-Balotellate

Se Mario sgarra, previste pesanti multe a favore del club

MILANO - «Siamo convinti che per questo ragazzo è veramente l'ultimissimo treno che passa e lui l'ha capito. Speriamo non lo perda». Così parlò Adriano Galliani a Firenze, dopo l'incontro tra Mario Balotelli e Sinisa Mihajlovic, e prima che arrivasse la risposta positiva da Liverpool sul prestito secco con buona parte dell'ingaggio pagato (il Milan verserà "appena" 2 milioni e 250mila euro, di fatto girando all'ex Supermario lo stipendio del partente Alessandro Matri). Siccome - come recita il proverbio - “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”, l'ad rossonero ha provveduto a incaricare l'ufficio legale del club di stilare un codice anti-balotellate. Top secret (naturalmente) i contenuti delle regole imposte dal Milan al suo giocatore, però - vista l'esperienza precedente - non si fa peccato a pensare che oggetto di sanzioni siano i ritardi in allenamento (questo accade anche per i compagni), sia presente il divieto di rivelare sui social informazioni legate all'attività del club e della prima squadra e che siano duramente puniti comportamenti che possano ledere l'immagine del Milan (Balotelli è stato immortalato dai paparazzi a fumare sigarette - e pure un narghilè - oppure a bere alcolici). Nel cahier de doléances rossonero tanto per fare un esempio c'è pure il ricordo delle "imprese" in treno di Balotelli, il quale - tanto per ravvivare i trasferimenti della squadra - fu sorpreso, la prima volta a fare un pisolino con El Shaarawy e Niang appollaiato sul portabagagli di un Freccia Bianca, poi venne pizzicato dal capo-treno di un Frecciarossa mentre fumava, di nascosto, nella toilette.

BASSO PROFILO - Il tempo delle creste è finito e, in attesa di capire se il "consiglio" di Berlusconi (quello di tagliarsi i capelli) verrà esaudito o rimarrà lettera morta, ieri Balotelli nelle prime parole in rossonero ha scelto il basso profilo (in ossequio a questa politica non ci sarà la presentazione ufficiale con lustrini e paillettes), con l’evidente obiettivo di sottrarsi ai riflettori. A fare da garante del codice ad personam imposto dal club a Balotelli, c'è pure Sinisa Mihajlovic che, come può raccontare il povero Vasco Regini (aggredito dall'allenatore al termine del derby di Genova), non si fa problemi a "risolvere con le cattive" le questioni con i suoi giocatori. Mihajlovic sa perfettamente quali "costi" e quali benefici possa comportare il fatto di avere uno come Balotelli in rosa, visto che quando Mario era ancora un ragazzotto era solito a fine allenamento allietare i tifosi (all'epoca la Pinetina non era off limits) con sfide sulle punizioni con sparring partner il povero Francesco Toldo, e - forte della scuolaMancini - sa benissimo come spremere da un talento tanto bizzoso, solo le cose buone.

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