Juventus-Milan, Mihajlovic: «A Torino senza paura»

«Nelle ultime 5 partite abbiamo fatto 11 punti, una media che porta dritti in Champions. Con la Juve è la partita giusta per capire tante cose»

CARNAGO. C’è la Juve in una gara, quella allo Stadium, che profuma di finale per il Milan. «E’ inutile parlare dell’importanza con la Juve perché è importante per il prestigio, per la classifica e perché è una grande classica del calcio italiano. Faremo del nostro meglio per onorarla questa partita e per fare del nostro meglio per vincere». Spiega Sinisa Mihajlovic ben sapendo che quella di Torino sarà una prova di maturità fondamentale per il campionato del suo Milan in uno stadio in cui il Diavolo ha regolarmente perso da quando è stato inaugurato. «Affrontiamo un grande avversario e una diretta concorrente - continua l’allenatore - e sappiamo di avere le qualità per mettere tutti in difficoltà: abbiamo tutto per giocare alla pari con la Juve. Chi perde è fuori? Non credo. Al Milan c’è un’atmosfera un po’ strana: quando vince poteva giocare meglio, quando pareggia o perde la partita successiva diventa decisiva. Nelle ultime 5 partite abbiamo fatto 11 punti, più di noi hanno fatto solo Napoli e Roma, da qui alla fine dell’andata mancano 7 partite e sono convinto che possiamo mantenere questa media punti che porta dritti in Champions League. Il nostro obiettivo però è essere tra le prime a giugno. Nel girone di ritorno, avendo tutti gli scontri diretti in casa fatta eccezione per Napoli, vedremo cosa succederà... Intanto ci sono tutti i presupposti nel medio-lungo periodo per essere positivi. Noi dobbiamo cercare di trovare continuità di prestazioni e risultati, tutti noi volevamo vincere con l’Atalanta ma non è sempre possibile riuscirci. Se abbiamo passato le paure? Vedremo domani, quella di Torino è la partita giusta per capirlo. Sappiamo che se giochiamo in un certo modo, i risultati arrivano da soli». La sfida dello Stadium sarà anche Buffon contro Donnarumma: «Potrebbe essere suo padre Gigi e da lui Donnarumma ha solo da imparare. Gigetto ha tutte le qualità per esserne l’erede ma bisogna aspettare una decina d’anni per fare paragoni con Buffon. Conoscendo Gigi so che anche lui sarà contento di trovare un erede del genere. Diego Lopez? E’ un portiere importante che io stimo, ha giocato tante volte quando non stava bene e questo, alla lunga, lo paghi». Capitolo infermeria: «A parte Bertolacci e De Jong, oltre ai lungodegenti Menez e Balotelli, sono tutti disponibili. A Torino sarà un Milan propositivo». Da valutare le condizioni di Bacca che soltanto oggi farà il primo, vero, allenamento. La sensazione è che giocherà. Ultima battuta sui complimenti di Berlusconi a Reja dopo la gara con l’Atalanta: «Il nostro presidente è il decano della serie A, lui è il più titolato di tutti per andare nello spogliatoio a fare i complimenti agli avversari. A me non dà nessun tipo di fastidio, è giusto che lo faccia speriamo di convincerlo a farli pure noi i complimenti».

«NON DIAMOLA VINTA AI TERRORISTI» - Un capitolo a sé - ovviamente - meritano i fatti di Parigi: «Siamo tutti vicini al popolo francese: è una guerra, ma una guerra strana. Nella ex Jugoslavia sapevi dov’era il pericolo, qui non sai cosa aspettarti: vai al cinema allo stadio o a teatro e ti sparano. Obiettivo del terrorismo è farti vivere nel terrone ma noi dobbiamo sforzarci di vivere una vita normale. A Belgrado sotto i bombardamenti i ristoranti erano tutti pieni perché la gente non voleva dare soddisfazioni ai nemici».

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