Milan, Maldini: «Galliani? Grande dirigente ma è carente sulla parte calcistica...»

L'ex difensore: «Il mio Milan ha vinto perché era una grande squadra. C’era dietro una società con un progetto ambizioso e c’era il rispetto del ruolo. Il doppio AD non mi piace»
Milan, Maldini: «Galliani? Grande dirigente ma è carente sulla parte calcistica...»© CIAMILLO

MILANO - Stasera alle ore 24.15 su Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, torna l’appuntamento con “I Signori del Calcio”. Protagonista della puntata Paolo Maldini.

L’ex Capitano del Milan si è raccontato in una lunga intervista esclusiva realizzata da Giorgio Porrà, che verrà riproposta domenica 6 dicembre alle ore 19.45, sempre su Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, all’interno del programma  “L’Uomo della Domenica”. Seguono alcuni passaggi chiave dell’intervista a Maldini.

Sul rientro in società

Io ho la mia vita e sto bene così. Ma spesso mi chiamano. Mi ha chiamato Leonardo, poi Allegri, Seedorf e infine Barbara Berlusconi. Loro mi coinvolgono, ma ogni volta dico la stessa cosa: se posso ridare qualcosa a una società che mi ha dato tanto, lo faccio volentieri. Ma voglio decidere con la mia testa. E questa sembra una cosa complicata o che possa creare scompiglio.

Berlusconi

Il Presidente Berlusconi ha fatto altre scelte. L’ho visto in occasione della mia ultima partita, è da allora che non lo sento. Non mi sono mai sentito così vicino al rientro in società. So benissimo che è lui la persona che decide, e non avendolo mai sentito negli ultimi sei anni…

Il Milan di oggi

Se vuoi tornare a essere grande ci vuole un percorso, ci vogliono delle idee. Ci vuole gente che sappia di calcio e in questo momento al Milan è quello che manca. Considero Galliani un grandissimo dirigente ma probabilmente dove lui è un po’ carente è nella zona calcistica: nel decidere e nel valutare i giocatori. Lì dovrebbe essere affiancato.

E quello di ieri

Noi abbiamo vinto perché eravamo una grande squadra. C’era dietro una società con un progetto ambizioso e c’era il rispetto del ruolo. Il doppio AD non mi piace. E’ vero che sono nato nel Milan ma la cosa più importante che sono riuscito a raggiungere nella mia vita è l’indipendenza di pensiero. So benissimo che è molto più facile dire alle persone a cui vuoi bene che sono brave e belle, ma è molto più utile dire le cose come stanno. La mia posizione critica nei confronti del Milan è solamente un atto d’amore perché verso questa società provo ancora molto amore.

Mihajlovic

Non è facile arrivare in una squadra come il Milan, con un passato così glorioso. Milanello, San Siro, il Milan, pesano. Per i giocatori, per gli allenatori, per tutti. Non condividevo l’idea di prendere due esordienti in un momento delicato come quello degli anni scorsi. Trovo siano state scelte azzardate. Anche se poi Seedorf ebbe dei risultati incredibili. Però c’è bisogno di un elemento di rottura. E Mihajlovic lo è.

Il mio impegno nel calcio

Prima dell’ultima elezione mi è stato chiesto di entrare nella Fifa. È un ruolo molto politico. Da solo non lo farei. Infantino ha chiesto il mio appoggio. Vorrebbe coinvolgere diversi ex calciatori. Vedremo. Ma non mi candiderei mai da solo. 

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