Mihajlovic: «Milan continua a vincere per tappare la bocca a tutti»

L'allenatore rossonero: «Ci attende un’altra settimana delicata ma se giochiamo come fatto con la Fiorentina, possiamo toglierci grandi soddisfazioni»
Mihajlovic: «Milan continua a vincere per tappare la bocca a tutti»© www.imagephotoagency.it

CARNAGO - Tutto in dieci giorni. Un tour de force che inizia con il viaggio a Empoli, avrà come tappa intermedia la gara con l’Alessandria a Torino in Coppa Italia e si chiuderà domenica prossima con l’attesissimo derby di Milano. Per il Milan è il momento cruciale della stagione e Sinisa Mihajlovic lo sa bene. «L’Empoli è la vera sorpresa della stagione, nelle ultime 10 partite ne ha perse soltanto due con Juve e Inter. Affrontano gli avversari a viso aperto e giocano per vincere. Anche il Milan però sta bene: stiamo crescendo e abbiamo tutte le qualità per vincere lì. Servirà cinismo, generosità e voglia di vincere, tutte qualità che abbiamo messo in campo con la Fiorentina. Il derby? Pensiamo prima a Empoli e Alessandria. Noi abbiamo passato una settimana delicata e adesso ci aspetta un’altra settimana delicata: come diceva Edoardo “gli esami non finiscono mai”. Quando però c’è serenità e fiducia, si lavora anche meglio, ma se noi avessimo vinto più partite in passato, non ci sarebbero state polemiche. Se si fa bene, si chiude la bocca a tutti. Se giochiamo come fatto con la Fiorentina, possiamo toglierci grandi soddisfazioni: dipende solo da noi. Il talento non può andare di pari passo con la disciplina: io ho giocato nella Jugoslavia, la chiamavano il Brasile d’Europa e non abbiamo mai vinto niente». L’argomento tocca poi il tema Luiz Adriano: «Abbiamo lui, Bacca, Niang, Balotelli, Boateng mi sembra quasi un miracolo. Quando recupereremo pure Menez offrirò champagne a tutti. Balotelli ha nelle gambe... una mezz’oretta, lui dice 60 minuti ma come li gioca lui, ce la farei anch’io. Diego Lopez? Lui e Mexes faranno un controllo: sono migliorati ma non sono ancora a posto».

INCHIODATO ALLA PANCHINA - Mihajlovic, una volta scampato dal rischio esonero, ha voluto spostare il boccino ben più in là dal finale di stagione, un chiaro messaggio a Lippi, Conte e agli altri candidati alla panchina rossonera: «Chi l’ha detto che non potrei essere io l’allenatore anche l’anno prossimo? Io non l’ho mai messo in dubbio. Ho la coscienza pulita, lavoro tanto e vado avanti a testa alta».

«MANCINI-SARRI? NON E' SCOPPIATA UNA GUERRA» - Impossibile non parlare di quanto accaduto tra Sarri e Mancini: «Da quando alleno i problemi li ho avuti con le bottigliette d’acqua, non con i colleghi. Penso che Sarri non sia un razzista ma sicuramente ha sbagliato. La tensione, la pressione ti porta a volte a dire quello che non pensi. Bisogna poi rispettare la sensibilità e il carattere di Mancini, io magari l’avrei gestita in maniera diversa, parlandogli faccia a faccia, da uomo a uomo. Sicuramente è stato un brutto episodio ma non è scoppiata una guerra».

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