Milan, Galliani e l'amico Enrico: Giochi poco Preziosi

Tra buoni giocatori e flop, il mercato del Milan passa sempre dal Genoa: e i tifosi protestano
Milan, Galliani e l'amico Enrico: Giochi poco Preziosi

MILANO - È il derby dell’amicizia, quello tra Milan e Genoa. Sono volati addirittura baci tra Adriano Galliani ed Enrico Preziosi in segno di ringraziamento da parte dell’ad per l’aiuto fornitogli dal collega nell’acquisizione di Boateng (28 febbraio 2011, durante un Milan-Napoli, vinto 3-0 dai rossoneri con il Boa tra i marcatori). La trattativa per il ghanese con il Portsmouth è stata inarrivabile: non avendo fondi per comprare il giocatore, Galliani si rivolse a Preziosi che si accollò l’operazione (5.7 milioni più Vanden Borre) per poi girarlo in prestito con diritto di riscatto al Milan. In quel caso, almeno, l’operazione “bancomat” venne orchestrata per arrivare a un giocatore che si sarebbe rivelato fondamentale per la conquista dello scudetto.

Però la direttrice Milano-Genova ha proposto anche mezze figure (Birsa, Constant e Sokratis) tanto da acuire tra i tifosi la sensazione che Galliani negli anni abbia circoscritto il suo raggio d’azione per affidarsi ai soliti amici omettendo di promuovere una politica che trasformasse il Milan in una società abile nell’intercettare - grazie allo scouting - i talenti prima che la loro valutazione di mercato diventasse non più sostenibile per le ormai prosciugate casse societarie (tesi più volte sottolineata pure da Barbara Berlusconi). La Curva Sud, cuore pulsante del tifo milanista, dopo aver tolto l’amicizia all’ad, non ha mai mancato di affondare il dito nella piaga con striscioni ad hoc, ultimo dei quali srotolato nel derby. Critiche condivisibili solo in parte perché, in anni di collaborazioni, c’è stato pure del buono come prova il rendimento di Antonelli e Kucka, titolarissimi in questo Milan (Bertolacci formalmente è stato acquistato dalla Roma che ne aveva riscattato il cartellino dopo la scintillante stagione in rossoblù), nonché la maturazione di Niang che ha lasciato Milanello da ragazzotto di belle speranze ritornando un giocatore da Milan dopo una stagione di shampoo alla cresta con Gasperini.

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