Milan, Montella: «A Napoli sfida delicata, serve personalità»

Il tecnico rossonero: «L'anno scorso cali di tensione dopo belle prestazioni»
Milan, Montella: «A Napoli sfida delicata, serve personalit໩ Marco Canoniero

MILANO - E' solo la seconda giornata di campionato, ma la trasferta contro il Napoli è "importantissima e delicatissima per le ambizioni e la dimensione" del Milan. Ne è sicuro l'allenatore rossonero Vincenzo Montella, che domani al San Paolo baderà "più alla prestazione che al risultato per valutare a che punto siamo", chiedendo alla propria squadra "coraggio, personalità, sicurezza e il temperamento necessario". "Il Napoli può competere per lo scudetto, ha perso Higuain ma si è rinforzato negli altri reparti. Porta avanti un'idea di calcio, da anni e sotto questo punto di vista è più avanti", ha notato Montella, che non fa proclami dopo il successo al debutto contro il Torino: "Non mi piace nascondermi, sono schietto anche con i ragazzi. Il Milan l'anno scorso dopo grandissime prestazioni e ha avuto forti cali di tensione. Abbiamo ricevuto anche troppi complimenti, dobbiamo ancora fare molto".

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CONTENTO PER ROMAGNOLI - Vincenzo Montella è "molto contento che il Milan abbia ritenuto Romagnoli insostituibile", rifiutando l'offerta del Chelsea. Secondo l'allenatore rossonero, il difensore "può crescere, è italiano, e questo non è poco in prospettiva per le liste Uefa. Mi auguro - ha aggiunto alla vigilia della trasferta con il Napoli - che Alessio sia sereno e non si faccia distrarre dagli ultimi giorni di mercato". Intanto la ricerca di un regista davanti alla difesa ha portato in rossonero Mario Pasalic. "Ma non potevo andare via prima? - ha scherzato Montella, di fronte a una domanda sul centrocampista croato con cui si è conclusa la conferenza stampa -. Ha grandissime prospettive, per anni è stato quasi un crack, lo può ancora diventare. Ha caratteristiche offensive e tecnica importante. Non ha mai giocato davanti alla difesa, sarebbe da costruire in quel ruolo. Vediamo quanto tempo ci vorrà. L'allenatore a volte ha una visione più ristretta nel capire il ruolo di un calciatore, e tante volte si sbaglia".

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