Milan, senti Boninsegna: «Quando calcia al volo, mi rivedo in Lapadula»

«Io però ero più centravanti, mentre a Lapadula piace svariare. Che bello vedere la sua gioia dopo i gol: sembra che neanche lui ci creda»
LAPADULA© www.imagephotoagency.it

MILANO - Roberto Boninsegna ha segnato 160 gol in più in Serie A di Gianluca Lapadula (163 a tre la statistica precisa), ma accetta il parallelo con il centravanti del Milan, tratteggiato da Galliani dopo la partita di Empoli. L'ex bomber di Inter e Juventus vede effettivamente qualche movenza in comune con il rossonero.

Boninsegna, cosa pensa di questo paragone con Lapadula?
«Ci può stare. Anche se io ero più prima punta, più attaccante di area che dava riferimenti e profondità alla squadra, mentre Lapadula mi sembra più propenso a svariare su tutto il fronte d'attacco. E' più mobile. Ma al di là di questa considerazione, ci sta dire che mi assomiglia in qualcosa».

Ad esempio?
«In area è molto sveglio e rapido. Finalizza senza pensarci troppo, calciando di prima al volo. E' esattamente quello che facevo io: tiravo subito anticipando il difensore. In area è giusto fare così perché è necessario precedere il marcatore diretto: nessuno ti fa stoppare il pallone vicino alla porta. Ma questo è un istinto che non tutti gli attaccanti hanno».

Conosceva già le caratteristiche di Lapadula?
«Devo dire che è una bella sorpresa di queste ultime giornate. E' in un momento davvero favorevole. Ho avuto modo di studiarlo bene in tv proprio sabato sera vedendo la partita di Empoli. Sembra strano che sia esploso in Serie A solo adesso, a 26 anni e mezzo. Avrebbe potuto farlo prima a giudicare dalle sue potenzialità. Non è più giovanissimo, ma ha comunque 6-7 anni di carriera davanti se si conferma a questi livelli. Non tutti maturano con le stesse tempistiche».

Ma non è esagerato paragonarlo a lei che è tra gli attaccanti più prolifici di tutti i tempi in Serie A?
«Io ho segnato 163 gol, lui per ora tre. Ma non importa. Devi azzeccare l'esecuzione anche di quei tre. E lui l'ha fatto. Fosse anche una volta sola ha dimostrato di saperlo fare».

Ha un consiglio a distanza da dare a Lapadula per il prosieguo della carriera?
«Gli dico di conservare sempre il sorriso che esibisce quando esulta dopo i gol. Festeggia le reti con un’espressione divertente: sembra quasi che non ci creda nemmeno lui e sia di fronte a un evento impossibile. E’ davvero un piacere vedere un calciatore così stupito di se stesso in Serie A. Spero che non cambi questo atteggiamento nel tempo».
 

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