«Ma quale Shevchenko. Io sono Deulofeu»

L'attaccante del Milan: «Falso nove? È un'opzione che mi piace»
«Ma quale Shevchenko. Io sono Deulofeu»© LaPresse/Spada

ROMA - «La partita di Bologna è stata incredibile, una notte magica per il Milan. L’obiettivo erano i tre punti e alla fine lo abbiamo centrato. Abbiamo corso come se avessimo fatto tre partite, ma ora è passata: stiamo già pensando alla partita con la Lazio che è altrettanto importante. Abbiamo tempo per recuperare: il Milan è un grande club, con un grande staff e recupereremo bene per l’impegno di Roma. Avremo tante assenze per via di squalifiche e infortuni, ma abbiamo venticinque giocatori forti e quando manca qualcuno c’è qualcun altro che può sostituirlo: al fischio d’inizio saremo comunque undici contro undici». Convinto delle sue potenzialità e di quelle del Milan, "una squadra che sento già mia". Gerard Deulofeu, parlando a "Premium Sport", traccia un primo bilancio della sua esperienza in Serie A.

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«QUI PER AFFERMARMI» - «Se posso migliorare ancora? Tutti migliorano, lo fanno anche i migliori: sono sicuro che posso affermarmi qui -spiega il giocatore arrivato in prestito dall'Everton-. Sono venuto al Milan perché è un grande club e perché pensavo di poter giocare: Montella è un allenatore con chiare idee di gioco, che confida in me e che mi spiega i movimenti. Obiettivo Europa? Dobbiamo lavorare giorno dopo giorno, senza parlare di Europa o Champions: pensare agli obiettivi adesso non va bene. Io falso nove? È un’opzione che mi piace: sono rapido e mi piace giocare alle spalle dei difensori».

«DIVERSO DA MERTENS» - «Ma non paragonatemi a Mertens: è un giocatore differente, come è differente il gioco del Napoli -ci tiene a precisare- Bacca? Sta lavorando duro e sono sicuro che troverà il gol: se continua a lavorare il gol arriverà, non ci deve pensare. I giocatori che mi hanno impressionato di più da quando sono al Milan sono Suso e Bonaventura: hanno davvero molta qualità. C’è chi mi paragona a Shevchenko per il taglio di capelli e il numero di maglia? So che il sette è importante per il Milan, ma io voglio pensare a fare il meglio per questa squadra: non sento pressioni e non mi faccio distrarre dai paragoni. Io non voglio assomigliare ad altri, voglio giocare come l’allenatore mi dice. Il mio futuro? Non ci penso, penso al presente: penso che se ti sforzi nella quotidianità ottieni risultati in futuro, quindi ora penso solo al Milan».

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