Milan, closing a rischio ma Galliani smentisce le voci di una sua scalata: «Follie»

Caos totale in casa rossonera, mentre stamattina un'indiscrezione ha scatenato i commenti dei tifosi sul web
Milan, closing a rischio ma Galliani smentisce le voci di una sua scalata: «Follie»© www.imagephotoagency.it

TORINO - Il closing del Milan è a rischio. La cessione ai cinesi non si è ancora concretizzata e, tra una caparra e un'altra, i tifosi cominciano seriamente a preoccuparsi. E in questo clima è arrivata anche l'indiscrezione pubblicata questa mattina da "Il Giorno" secondo cui - per il controllo del club - sarebbe in corsa Adriano Galliani che, insieme a Renzo Rosso della Diesel e al procuratore Jorge Mendes (agente di Cristiano Ronaldo tra gli altri), vorrebbe tentare la scalata con una cordata gradita a Silvio Berlusconi. Su 'quotidiano.net' altri particolari: «Da mesi Galliani lavora a fari spenti su questa operazione, rinunciando alla candidatura alla presidenza della Lega Calcio, con l’amico Silvio e i manager della holding di famiglia». 

LA SMENTITA - Voci subito smentite dallo storico dirigente milanista: «Da 31 anni a questa parte, tutto quello che ho fatto, tutto quello che faccio e tutto quello che farò è in totale sintonia con Silvio Berlusconi». Questo il pensiero di Adriano Galliani, riportato da Milan tv, nel giorno in cui sono state pubblicate indiscrezioni secondo cui l'ad rossonero potrebbe essere coinvolto in un tentativo di acquisto del club. «Pensare che io possa fare una scalata al Milan è come dire che Trump è a capo dell'Isis - ha aggiunto Galliani  parlando nel parcheggio della Lega Serie A dopo che le sei big hanno abbandonato l'assemblea poiché in contrasto con le altre società -. Ma poi insieme a quali fondi d'investimento, Doyen e quello di Mendes? Non ha senso... Non faccio e non farò nulla all'insaputa di Berlusconi, sarebbe da pazzi pensarlo». Galliani ha parlato poi della squadra: «Il mercato del Milan è fermo. Anche se non lo è negli scritti, lo è nei fatti. Lo stesso discorso vale con i rinnovi. Tutto ciò che è stato deciso da agosto ad oggi, è stato fatto in condivisione».

 

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