Caso D'Amico, il Milan: «Ha alimentato la cultura del sospetto»

Il giorno dopo il caso scoppiato tra il club e Sky, i toni comunque si placano. Non ci saranno strascichi
Caso D'Amico, il Milan: «Ha alimentato la cultura del sospetto»© LaPresse

MILANO - Una battuta di Ilaria D'Amico, il Milan che boicotta le interviste tv del dopo partita e si accende la polemica. Il giorno dopo la decisione del club di non concedere interviste a Sky nell'immediato dopo-gara contro il Crotone i toni però si placano, e sia per il club rossonero che per l'emittente tv il caso può considerarsi chiuso. Non ci saranno dunque strascichi nelle prossime partite dei rossoneri. Ieri sera "il Milan ha ravvisato - la linea dettata dal club attraverso il canale tematico Milan Tv - nella frase sulle coperture finanziarie un atteggiamento pregiudiziale che alimenterebbe la cultura del sospetto sulla nuova proprietà cinese", ricordando che, con l'arrivo di Kalinic, il Milan si appresta a garantire la quinta fideiussione bancaria di questa estate.  Ma da oggi è tornato il sereno. Non ci saranno strascichi dunque dopo la frizione e la dura reazione del Milan alcune affermazioni, evidentemente poco gradite al club, rilasciate in studio dalla conduttrice D'Amico: "Se ci saranno tutte le coperture finanziarie - le parole della giornalista -, questa società ha fatto delle cose pazzesche. Il 'se' bisogna mettercelo perché sono stati talmente tanti gli investimenti che aspettiamo, poi, ovviamente, di vedere nero su bianco".

LA DIFESA DELLA D'AMICO - Giovedì saranno proprio Sky Sport 1 e TV8 a trasmettere la partita di ritorno in Europa League contro lo Shkendija e il Milan riprenderà a svolgere la normale attività stampa prevista dai contratti con Sky. Diversa però l'opinione dei tifosi, scatenati sui social network. Su Twitter è partita una campagna per boicottare Sky, chiedendo all'emittente satellitare l'allontanamento della stessa D'Amico difesa però dall'Ussi. "Esprimere dubbi o perplessità sulla sostenibilità di una campagna acquisti così pirotecnica e poderosa come quella del Milan, fatta da una nuova proprietà lontana e ancora poco conosciuta, rientra nel sacrosanto diritto di opinione e non rappresenta alcuna offesa nei confronti del club. La ritorsione decisa dal Milan, che ha negato ai microfoni di Sky i suoi tesserati nel dopo partita di Crotone, rientra invece in un vecchio e deprecabile metodo, che non fa onore ad una gloriosa società. Siamo solo alla prima giornata, speriamo che questo avvertimento resti isolato, anche perché il diritto di informazione e di critica sono intoccabili. Persino nel dorato mondo del calcio".

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