Serie A Milan, Montella: «Ci siamo fatti distrarre dai complimenti»

Il tecnico: «Ma dopo questa brutta sconfitta, abbiamo capito velocemente che il calcio italiano è così: bisogna imparare anche a soffrire»
Serie A Milan, Montella: «Ci siamo fatti distrarre dai complimenti»© Claudio Zamagni

MILANO - "Veniamo da due mesi, forse più, in cui abbiamo fatto tantissimi acquisti e abbiamo ricevuto tantissimi complimenti, di continuo: tutto ciò, evidentemente, un po' ci ha distratti, può essere fisiologico. Ma dopo questa brutta sconfitta, abbiamo capito velocemente che il calcio italiano è così: bisogna imparare anche a soffrire, non sempre a provare a giocare meglio degli avversari. Conta anche la sostanza". Dopo una notte in cui confessa di aver "dormito poco e male", Vincenzo Montella, intervistato da Milan Tv, analizza così la debacle di ieri contro la Lazio.

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REAZIONE - Il tecnico chiarisce poi di attendersi giovedì in Europa League, nella trasferta sul campo dell'Austria Vienna, "una reazione. Lo dobbiamo a noi, alla società, ai tifosi. Non farei un dramma più del necessario, veniamo da una pessima figura, presa nella maniera giusta può servire. Voglio vedere fiducia e la fame necessarie per giocare a certi livelli". Nell'analisi dell'allenatore c'è la convinzione di aver "perso meritatamente ma abbiamo avuto soltanto 15-16 minuti in cui abbiamo staccato completamente la spina, dal primo all'ultimo gol. Questa è stata la più grossa mancanza. La mancanza di reazione? Si risolve con il tempo, col lavoro e un pizzico di umiltà in più - ha replicato l'allenatore rossonero -. Veniamo da due mesi, forse più, in cui abbiamo fatto tantissimi acquisti e ricevendo tantissimi complimenti, di continuo. Evidentemente un pò ci ha distratto. Può essere fisiologico. Dopo questa butta sconfitta, abbiamo capito velocemente che il calcio italiano è questo: bisogna imparare anche a soffrire, non sempre a provare a giocare meglio degli avversari. Conta un pò anche la sostanza". Montella chiede alla sua squadra di essere "più pratica e cercare meno la bellezza", e facendo autocritica ha riconosce "tanti elementi su cui avrei potuto fare di più. Sicuramente l'ultimo è quello tattico, perché - ha chiarito - non credo molto nel modulo. Devo farmi intendere di più sull'atteggiamento. La difesa a tre? Dobbiamo imparare a essere polivalenti, cambiare in corsa. Qualcuno lo ricorda ma abbiamo già giocato a tre in Europa League, quando c'era Romagnoli, l'unico difensore centrale mancino. Era già programmata la possibilità di riproporre la difesa a tre quando avremmo avuto più allenamenti".

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