Milan, Bonucci ricomincia da 3

Il capitano fa scuola: il Milan lascia la difesa a 4
Milan, Bonucci ricomincia da 3© Claudio Zamagni ag aldo liverani sas

MILANO - Il 3 agosto è stato accolto dai 65mila di San Siro come fosse un Ronaldinho o un Ibrahimovic e ha risposto con parole da capopopolo: «Lottiamo insieme per un grande sogno, più affamati che mai». Si è preso la fascia, ha iniziato a caricare i compagni con i suoi discorsi in mezzo al campo durante il riscaldamento pre-partita e nello spogliatoio di Milanello. E dopo la sconfitta con la Lazio e una prestazione tutt'altro che positiva (non solo lui, ovviamente) ci ha messo la faccia, ringhiando in campo con Immobile per un paio di atteggiamenti che sull'1-4 non gli erano piaciuti e richiamando tutti all'attenzione davanti a telecamere e taccuini: «Dobbiamo crescere, è compito mio e dei più vecchi, rimanere squadra sempre e non permettere al Milan di fare queste figure». Si può dire di tutto su Leonardo Bonucci, ma non che abbia preso sotto gamba la nuova avventura in rossonero. E in questi giorni, il Milan tutto, a lui si rivolge. Perché più di altri ha l'esperienza per affrontare il primo momento di difficoltà di un nuovo corso, perché con la Juventus ha saputo superare crisi anche ben più importanti - su tutte, il ko del 25 ottobre 2015 col Sassuolo che segnò il momento più basso della stagione dei bianconeri e l'inizio della clamorosa rimonta che portò al quinto scudetto. E perché la stragrande maggioranza dei successi ottenuti con la maglia della Juve li ha conseguiti con la difesa a tre, quella da cui ripartirà Montella domani nel primo match del girone di Europa League contro l'Austria Vienna.

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