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MILANO - Ora che la stagione si è ormai incanalata verso la mediocrità e che appare quasi impossibile invertire la rotta (la Champions è già distante 10 punti, ma potrebbero diventare dodici se l’Inter stasera dovesse vincere al Bentegodi contro il Verona), è il momento di provare a domandarsi perché si è arrivati a questo punto, dove tutto l’entusiasmo (e le disponibilità economiche) iniziali.
E perché, alla luce degli investimenti fatti, il Milan non si stia affatto distinguendo da quelle delle ultime stagioni, quando cioè Berlusconi aveva chiuso tutti i rubinetti e Adriano Galliani era costretto ad arrangiarsi con parametri zero, prestiti più o meno gratuiti, giocatori a caccia di un difficile riscatto. E’ evidente che due siano le linee di pensiero, sul tema: è stata sbagliata la campagna acquisti, perché a fronte dei 230 e più milioni spesi non ha portato un organico di eccellenza; è sbagliata la gestione tecnica di Montella, che a fronte di un così ingente rafforzamento non riesce a far rendere la squadra. Il dibattito è aperto.
TOP PLAYER - Il fatto che ad affossare i piani rossoneri siano stati Immobile, Dzeko, Icardi e Higuain, ovvero i superbomber da 100 milioni che il Milan non ha preso, hanno riaperto vecchie crepe sulla campagna acquisti: invece che spendere per tanti normali, non era meglio prendere un super? Montella ha spiegato che se non fai la Champions League, certi giocatori non arrivano. Però Bonucci è l’esempio opposto, che potrebbe anche far crollare le certezze presunte. Di sicuro, visto anche che al momento giocano in alternativa, aver speso 65 milioni per due attaccanti, invece che per uno solo, appare poco congruo. Kalinic è un fedelissimo di Montella, Andrè Silva la grande scommessa di Mirabelli: sembra quasi acquisti figli di un silenzioso compromesso.
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TOP PLAYER - Il fatto che ad affossare i piani rossoneri siano stati Immobile, Dzeko, Icardi e Higuain, ovvero i superbomber da 100 milioni che il Milan non ha preso, hanno riaperto vecchie crepe sulla campagna acquisti: invece che spendere per tanti normali, non era meglio prendere un super? Montella ha spiegato che se non fai la Champions League, certi giocatori non arrivano. Però Bonucci è l’esempio opposto, che potrebbe anche far crollare le certezze presunte. Di sicuro, visto anche che al momento giocano in alternativa, aver speso 65 milioni per due attaccanti, invece che per uno solo, appare poco congruo. Kalinic è un fedelissimo di Montella, Andrè Silva la grande scommessa di Mirabelli: sembra quasi acquisti figli di un silenzioso compromesso.
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