Milan, per Montella la vittoria è un'aspirina

Il clima intorno al tecnico è pessimo. Forse è meglio cambiare
Milan, per Montella la vittoria è un'aspirina© Marco Canoniero

MILANO - Vincenzo Montella grazie alla vittoria sul Sassuolo si è preso un’aspirina. Non siamo sicuri che la pasticca possa assicurargli lunga vita sulla panca del Milan. Glielo auguriamo con poca convinzione. I dirigenti della società non hanno dichiarato guerra all’allenatore, ma gli hanno creato attorno un clima pestilenziale.

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Lo guardano con lo stesso occhio indagatore con cui gli agenti delle pompe funebri osservano l’agonizzante sperando che tiri pres-to le cuoia. Don Vincenzo non può essere sereno, anche perché non ha battuto il Real Madrid o il Napoli, bensì una squadra in difficoltà, assai più debole di quella degli anni scorsi guidata da Di Francesco. Ciò detto sarebbe meglio che il club si decidesse: o conferma l’attuale mister e gli dà incondizionata fiducia oppure gli rifila il benservito e buona notte al secchio. Tenerlo legato con un filo di refe non giova a nessuno, specialmente alla squadra che vive questo momento nel modo peggiore, non sapendo cosa accadrà dopo la prossima partita. Se la presidenza è titubante le conviene licenziare il trainer subito, senza aspettare troppo tempo, e questo inacidirebbe i rapporti fra tutti i rossoneri.

Nulla più dell’incertezza provoca danni, talvolta irreparabili. Giova ricordare che la società ha speso una montagna di denaro per rinforzare la formazione. Sono stati acquistati fior di atleti, però i risultati fin qui ottenuti sono stati pessimi. Oddio, qualche bagliore in campo si è visto (raramente) ma il detta- glio non autorizza un grande ottimismo. Per svoltare è necessario ben altro: sce- gliere i titolari, fare in maniera che cresca l’intesa, che le manovre siano fluide e redditizie. In tre o quattro parole: urge trovare un gioco, e qualcuno che lo sappia inventare. In caso contrario il Milan attraverserà un’altra stagione navigando nella mediocrità. Sarebbe un duro colpo per la tifoseria già abbastanza frustrata, avvilita, priva di pazienza. Noi non ce l’abbiamo con Montella, ci limitiamo a segnalare il pericolo che, insistendo su di lui, si rompa anche quel minimo che è stato risparmiato dal caterpillar della incompetenza tecnica. Per ora siamo nelle mani di Vincenzo e di chi lo protegge. Oddio, in che mani siamo.

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