Milan, il gioco al massacro rimane senza padrini

Donnarumma su Instagram: «Mai detto o scritto nulla sulla violenza privata». Comunicato di Raiola: «Ho un solo interesse. Che Gigio rimanga tranquillo». Ma intanto tratta con Fassone...
Milan, il gioco al massacro rimane senza padrini© Marco Canoniero

MILANO - Tanto tuonò che... non piovve. La giornata che si era aperta con grandi speranze di chiarimenti. Visto che erano annunciati sia un comunicato di Raiola che una dichiarazione di Donnarumma, in realtà si è chiusa con lo zero assoluto. Perché né le scarne frasi del portiere, né il prolisso racconto del procuratore, sono serviti a fare luce su una vicenda che da giorni è ormai sfociata nel grottesco. E comunque, se del nulla in questione si vuole comunque provare a fare una graduatoria, sicuramente è più esaustivo ciò che ha voluto trasmettere Donnarumma («E’ stata una brutta serata e non me l’aspettavo! Non ho mai detto né scritto di aver subito violenza morale quando ho firmato il contratto. Nonostante tutto, guardo avanti e testa alla prossima partita. Forza Milan!»), rispetto al vuoto pneumatico di Raiola.

«Donnarumma strumentalizzato. Il problema del Milan è Mirabelli»

DA CHE PARTE STA - Difficile che quella frase sia sufficiente a ricucire il rapporto con la curva e i tifosi più caldi. Appare più una smentita di rito che una presa di posizione ferma e convinta: serve a negare certe cose, senza però prendere le distanze da chi queste cose le ha messe in giro. Nella vita comune, se il rappresentante non esprime la volontà del rappresentato, il rapporto di fiducia viene a cadere e si interrompe ogni dipendenza. Tra Donnarumma e Raiola, evidente, ci sono altre regole: perché è già la seconda volta che il portiere smentisce in maniera evidente l’operato del suo procuratore, senza tuttavia prendere poi la decisione che ne sarebbe diretta conseguenza.

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