Serie A, Bonucci: «Questo Milan somiglia alla mia prima Juve»

Il difensore: «Vedo tante analogie: il grande entusiasmo iniziale, i nuovi acquisti... Dobbiamo rialzarci. Da capitano vorrei dare di più per aiutare i miei compagni»
Serie A, Bonucci: «Questo Milan somiglia alla mia prima Juve»© LaPresse

MILANO - Leonardo Bonucci ha rilasciato una lunga intervista a "Forza Milan!", la rivista ufficiale rossonera. Eccone alcuni passaggi: "Sono una persona rispettosa delle regole e sono cresciuto con dei valori, gli stessi che vorrei trasmettere ai miei figli, come il Natale che ho sempre passato in famiglia. Da quando sono calciatore spesso è più difficile e c'è la necessità di staccare e di riposarsi nella pausa natalizia". Quest'anno però sotto l'albero c'è un derby contro l'Inter che vale tantissimo per la squadra di Gattuso e che vale, oltre all'accesso in semifinale di Coppa Italia, anche la possibilità di uscire dalla crisi. "Vedo tante analogie tra questa stagione e la mia prima alla Juventus - ha dichiarato il difensore del Milan - il grande entusiasmo iniziale, tanti nuovi acquisti… la differenza la vedo soprattutto nella partenza: con la Juve l’inizio fu ottimo, arrivammo a dicembre nelle prime posizioni, poi da gennaio ci fu un tracollo inspiegabile. Al Milan invece abbiamo avuto difficoltà nell’amalgamare il nuovo gruppo, non era facile sicuramente ci sarebbe servita un po’ di fortuna in più. Sono però sicuro che, da questo momento in avanti, tireremo fuori il meglio da ognuno di noi e riporteremo il Milan ai livelli che gli competono".

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LA VOGLIA DI RISCATTO - Da capitano Bonucci sente una doppia responsabilità: "Vorrei aiutare prima me stesso e poi tutta la squadra a dare qualcosa in più e trovare il modo di darlo. Questo aspetto, in passato, mi ha portato a essere più concentrato sulle cose negative rispetto a quelle positive che potevano essere d’aiuto a me e al gruppo. Analizzo gli errori personali commessi, mi chiedo dove posso essere più incisivo, più determinato. Poi, col passare delle ore, mi faccio scivolare tutto addosso. Pero, se giochiamo la sera, dormire diventa dura...". "lo penso che nei momenti di reale difficoltà - ha aggiunto il numero 19 - quando ti trovi sul campo, la testa ti aiuti tanto, perché dove non ci arrivi con le gambe ci puoi arrivare col cervello. In questi mesi iniziali, ho fatto fatica da questo punto di vista perché avevo la testa impegnata da tanti pensieri e il mio livello fisico non era ottimale. Quindi, le due cose messe insieme mi hanno portato a fare delle prestazioni non consone a quelle del passato. Dopo la squalifica di due giornate (a causa dell'espulsione rimediata contro il Genoa, n.d.r.), ho lavorato sia sul fisico che sulla testa e sono riuscito a esprimermi come avrei voluto sin dall’inizio".

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IL 2018 E L'ESSERE CALCIATORE - Sulle partite durante le festività natalizie: "Noi calciatori l'abbiamo voluta perché è un modo di attirare le famiglie negli stadi, di creare entusiasmo. Per me può essere una buona via da percorrere, come è stato per la Premier League, dove si gioca praticamente ogni 48 ore durante il periodo di Natale. Un augurio per il 2018? Spero che sia migliore dell'anno che sta per terminare, perché ce lo meritiamo. Se lo meritano tutti quelli coinvolti nel progetto Milan, ma anche tutti gli italiani, passando al discorso Nazionale, perché la mancata partecipazione al Mondiale è un momento davvero brutto per il nostro calcio". Chiusura su cosa significa essere calciatore per Leonardo Bonucci. "Cosa mi ha dato e cosa ha tolto il calcio? Quando arrivi a certi livelli, vedi due lati della stessa medaglia. Mi ha dato tanto: era il sogno che ho rincorso fin da bambino. Una percentuale altissima di giovani in tutto il mondo vorrebbe diventare un giocatore professionista, io ho avuto questa fortuna. Sono arrivato a livelli altissimi, a esser riconosciuto per strada. E quello che più mi è stato tolto è proprio la privacy, la possibilità di far qualsiasi cosa faccia un normale uomo all'interno della famiglia, come per esempio andare al parco con i bambini o fare una passeggiata con la moglie".

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