© Marco Canoniero
MILANO - La scomparsa di Astori è stata "una batosta per tutto il mondo del calcio, ci ha fatto vivere giorni di grande tristezza perché abbiamo perso un amico, un grandissimo calciatore e un grandissimo uomo. Qualcosa di anomalo è successo, avremmo tutti fatto a meno di questo ma abbiamo perso con l'Arsenal perché sono stati più bravi di noi, bisogna accettarlo". Così Rino Gattuso, alla vigilia di Genoa-Milan, tornando sul ko in Europa League, pochi giorni dopo la tragica scomparsa del capitano della Fiorentina. "È una legnata che ci farà crescere, l'importante è guardare avanti con entusiasmo e voglia". Rino Gattuso non crede a ripercussioni negative in casa Milan dopo la brutta sconfitta con i Gunners a San Siro. "Ci siamo fatti gasare un po' troppo dall'ambiente ma il miglioramento passa anche da queste situazioni, ci sta. Ci sta perdere con l'Arsenal, non è una squadra di terza divisione".
Domani, a Marassi, Gattuso si aspetta dai suoi le risposte giuste. "A me è piaciuta l'atmosfera di questi giorni perché ho visto ragazzi arrabbiati, delusi, c'era un ambiente con pochi sorrisi ma tante facce arrabbiate e con grandissima voglia in allenamento. È quello che voglio vedere, quando si perde deve bruciare. Bisogna capire perché abbiamo giocato al di sotto delle nostre possibilità. Non è stata solo una questione di esperienza, nel primo tempo non abbiamo giocato come negli ultimi 2-3 mesi. La squadra non era compatta, era sfilacciata, e il primo responsabile sono io, forse non mi sono fatto capire bene". Col Genoa sarà "una partita molto difficile, a centrocampo avremo gli stessi problemi incontrati con l'Arsenal. In fase di sviluppo bisogna fare meglio e negli ultimi 15 metri fare male. Genova è sempre un campo difficile per il Milan, con Ballardini stanno facendo grandissimi risultati. Domani ci sarà da battagliare e stare attenti sulle seconde palle". E in vista del ritorno all'Emirates di giovedì prossimo ribadisce: "Non andiamo a fare una gita, nel calcio si è visto di tutto. Ancora possiamo dire la nostra. Sarà difficile ma nel calcio non si sa mai".
in collaborazione con Italpress