Bonucci, ritorno allo Stadium: le 10 frasi sulla Juve di Leo dopo l'addio

Sabato il difensore del Milan tornerà per la prima volta nello stadio bianconero da avversario
Bonucci, ritorno allo Stadium: le 10 frasi sulla Juve di Leo dopo l'addio

TORINO - Dopo aver saltato la gara d'andata per squalifica, Leonardo Bonucci sabato affronterà per la prima volta la Juventus nello stadio che è stato il suo per 7 lunghe e trionfali stagioni. Andiamo a ripercorrere le 10 frasi più emblematiche dopo l'ufficializzazione dell'addio datata 14 luglio.

15 luglio 2017 - Il saluto alla Juventus: «Sono passate sette stagioni. Sette stagioni di vittorie, di sogni realizzati, di crescita avvenuta attraverso un legame empatico ed eccezionale con la Juve, nella sua assoluta interezza. Sei scudetti, tutti vissuti e conquistati lottando. Rimane certo il rammarico grandissimo per non aver vinto la Champions, maggiore però è l'orgoglio per i successi ottenuti e per aver fatto parte di una grande Famiglia. Ho sempre dato tutto, davvero, fino alla fine. Ho ricevuto, dato e imparato. Quella che oggi vedo guardandomi indietro è comunque una splendida storia, degna di concludersi nel pieno rispetto e affetto, senza intaccare ciò che ho vissuto insieme alla Società, al Capitano, ai compagni e ai tifosi. Grazie di tutto, Juve».

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22 luglio 2017 - «Alcune situazioni portano conseguenze. Io ho preso le mie responsabilità, ho fatto alcune scelte come le hanno fatte l'allenatore e la società. L'esclusione con il Porto? E' successo qualcosa anche prima. Lo sgabello di Oporto  è stato solo la goccia finale che fatto traboccare il vaso. Poi dopo è stato ricomposto tutto per il bene della squadra. Ho accettato le decisioni, in quel momento erano importanti per far capire al gruppo quale fosse la strada da prendere».

15 agosto 2017 - «La Juventus è il passato. Ringrazio la Juve per quanto mi ha dato, abbiamo vinto e siamo cresciuti insieme però quando fai delle scelte ti assumi le responsabilità. Nel corso dell'anno Allegri e la Juve hanno compiuto scelte ben precise in alcune situazioni, io ho fatto le mie in seguito alle loro decisioni. Abbiamo condotto in porto una stagione e mi è dispiaciuto viverla con quel finale perché non ci siamo goduti lo scudetto e la Coppa Italia. Ma è il passato».

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17 agosto 2017 - «Marotta dice che il Milan è tra gli avversari principali dei bianconeri nella corsa allo scudetto? Sono parole che ci fanno piacere perché significa ci temono, ma bisogna lavorare ancora molto per raggiungere il livello della Juve».

29 agosto 2017 - «Cosa mi ha dato più fastidio dopo l'addio alla Juve? Essere etichettato come infame, traditore e mercenario. Sono aggettivi pesanti da mettere addosso a un giocatore che ha sempre dato il massimo per la maglia che ha indossato: non li meritavo. Non sono un mercenario: non sono andato via per i soldi perché quello che guadagnavo l’ultimo anno alla Juve è molto simile a ciò che percepisco ora».

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6 novembre 2017 - «Si è conclusa una parte della mia carriera per cose che sarebbe poco carino e poco da signore dire in diretta, ma io non ho nessun tipo di problema né nei confronti della Juventus né tantomeno del direttore Marotta. Quindi non posso far altro che ringraziare la Juventus, perchè grazie alla Juventus sono diventato il giocatore ammirato e che due lunedì fa è stato a Londra per ritirare un premio tanto prestigioso che è per il singolo ma anche merito della squadra. Il passato è chiuso, quello che c'è stato, è stata una normale conseguenza di quello che è successo, ma non ho voglia di ritornarci sopra».

14 dicembre 2017 -  «Sono successe alcune cose durante la stagione che hanno portato me e la società a questa decisione. Poi è arrivato il Milan, un'occasione che ho colto al volo. Con la Juventus abbiamo scelto di separarci, nella vita capitano delle discussioni».

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27 dicembre 2017 - «Vedo tante analogie tra questa stagione e la mia prima alla Juventus: il grande entusiasmo iniziale, tanti nuovi acquisti… la differenza la vedo soprattutto nella partenza: con la Juve l’inizio fu ottimo, arrivammo a dicembre nelle prime posizioni, poi da gennaio ci fu un tracollo inspiegabile. Al Milan invece abbiamo avuto difficoltà nell’amalgamare il nuovo gruppo, non era facile sicuramente ci sarebbe servita un po’ di fortuna in più. Sono però sicuro che, da questo momento in avanti, tireremo fuori il meglio da ognuno di noi e riporteremo il Milan ai livelli che gli competono».

1 marzo 2018 - «Se nei primi tre mesi ho mai pensato "chi me lo ha fatto fare"? Sinceramente sì, è stato il momento in cui le mie prestazioni in campo non coincidevano con il vero Bonucci perché la testa muove tanto, se non tutto. Poi mi sono messo a lavorare ed ho pensato più a me stesso che a tutto il resto, a come aumentare la fiducia in me stesso perché non era possibile che fossi cambiato nell’arco di tre mesi».

26 marzo 2018 - «Allo Stadium sarà una partita diversa rispetto alle altre: i sette anni alla Juve resteranno sempre nel mio cuore. Sabato vedrò tanti amici, compagni, gente a cui ho voluto bene, con cui ho gioito e sofferto. Per me sarà una partita molto intensa a livello emotivo».

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TORINO - Dopo aver saltato la gara d'andata per squalifica, Leonardo Bonucci sabato affronterà per la prima volta la Juventus nello stadio che è stato il suo per 7 lunghe e trionfali stagioni. Andiamo a ripercorrere le 10 frasi più emblematiche dopo l'ufficializzazione dell'addio datata 14 luglio.

15 luglio 2017 - Il saluto alla Juventus: «Sono passate sette stagioni. Sette stagioni di vittorie, di sogni realizzati, di crescita avvenuta attraverso un legame empatico ed eccezionale con la Juve, nella sua assoluta interezza. Sei scudetti, tutti vissuti e conquistati lottando. Rimane certo il rammarico grandissimo per non aver vinto la Champions, maggiore però è l'orgoglio per i successi ottenuti e per aver fatto parte di una grande Famiglia. Ho sempre dato tutto, davvero, fino alla fine. Ho ricevuto, dato e imparato. Quella che oggi vedo guardandomi indietro è comunque una splendida storia, degna di concludersi nel pieno rispetto e affetto, senza intaccare ciò che ho vissuto insieme alla Società, al Capitano, ai compagni e ai tifosi. Grazie di tutto, Juve».

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