Milan, Gattuso: «Buffon? Non lo giudico. Fiero di Juventus e Roma»

Il tecnico in conferenza stampa: «Negli ultimi anni di carriera la vena mi si è chiusa spesso. Gigi è stato un grandissimo compagno e rimane un grandissimo campione»
Milan, Gattuso: «Buffon? Non lo giudico. Fiero di Juventus e Roma»© Marco Canoniero

CARNAGO (Varese) - «Ho provato grandissimo orgoglio per il nostro calcio, per il nostro campionato, da anni non si vedevano prestazioni così importanti e questo fa solo bene». Così il tecnico del Milan, Gennaro Gattuso, dopo le prestazioni di Roma e Juventus in Champions League. I giallorossi ce l'hanno fatta, i bianconeri no e la delusione di Madrid è stata talmente grande che nel dopo-partita Buffon si è lasciato andare a dichiarazioni particolari. «Non giudico Gigi perché faccio fatica a giudicare me stesso, negli ultimi anni di carriera la vena mi si è chiusa spesso, ho dato una capocciata a Jordan sbagliando, sono andato su una balaustra all'Olimpico offendendo il mio ex allenatore Leonardo, Gigi è stato un grandissimo compagno e rimane un grandissimo campione - spiega Gattuso -. Quando se la sentirà chiederà scusa se intende farlo, ma non posso giudicare Gigi. Mio figlio mi fa rivedere certe immagini di me calciatore, mi fa vedere sempre cose in cui non sono stato un buon esempio, solo cose negative e molte volte non mi piaccio, però non cancellerei nulla della mia carriera, quando scendevo in campo io potevo battagliare anche contro mio padre, ma tante volte non mi piaccio e provo imbarazzo nei confronti dei miei figli». Tornando all’eliminazione della Juve, Gattuso dice: «Mi dispiace, mi sono sentito orgoglioso del nostro calcio e delle squadre italiane, mi riempie d'orgoglio anche la nostra Var, stiamo toccando con mano quanto sia importante, toglie i dubbi e non capisco perché ancora non si trovi il modo di sedersi a un tavolo e inserire la Var in tutti i campionati europei e mondiali».

«Quando becchi allenatori bravi come Allegri, Sarri e Di Francesco devi solo imparare, poi da Sarri c'è tanto materiale da prendere e da mettere da parte. Lo considero un maestro, ha portato qualcosa di nuovo e finirà tra i migliori allenatori del calcio italiano, mi ricordo un Arezzo-Milan, io ero ancora giocatore, ci fece impazzire già allora, si vedeva che era molto bravo, sono orgoglioso di affrontarlo domani».

in collaborazione con Italpress

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