© Marco Canoniero
MILANO - Gianluigi Donnarumma domenica giocherà la sua 106ª gara consecutiva in Serie A, la 125ª totale col Milan, un conto che però potrebbe fermarsi. Il futuro del portiere rossonero è tutto da scrivere e Gigio si appresta a vivere l’ennesima giornata di passione della sua giovane carriera. Sarà una domenica particolare per Donnarumma, in uno stadio che per due stagioni lo ha amato come forse non è capitato a nessun altro giocatore del Milan negli ultimi anni, ma che negli ultimi dieci mesi lo ha accolto con sentimenti differenti: applausi e ovazioni, ma anche fischi, mugugni, a volte pure insulti. Domenica il Milan contro la Fiorentina si giocherà il sesto posto, valido per evitare i preliminari di Europa League che salvaguarderebbero l’estate rossonera e la ricca tournée statunitense, ma Donnarumma rischia di passare un paio d’ore nel gelo di uno stadio che difficilmente lo acclamerà come un eroe, ma che al contrario lo accoglierà con grande indifferenza. E peggio potrebbe andare a Kalinic...
SEMPRE BUFERA - Gattuso domenica scorsa, dopo l’errore costato il pareggio contro l’Atalanta e soprattutto dopo il nuovo episodio di rottura con gli ultras (la maglia rifiutata nel post partita), ha chiesto una tregua per il bene di tutti: «Dobbiamo smetterla su Gigio, perché è un ragazzo di 19 anni, non giudichiamolo per il contratto che ha. Lasciamolo tranquillo. Faccio anche un appello: contro la Fiorentina non fischiamo né Gigio né Kalinic». Gattuso verrà - forse - accontentato su Donnarumma. Forse, perché non è così scontato che quanto deciderà di fare la Curva Sud (ieri sera c’è stata la rituale riunione del giovedì per decidere la linea da adottare), venga poi seguito anche dal resto dello stadio. Gli errori con Juventus e Atalanta e le nuove voci sull'addio di fatto non smentite dalle parole di Mirabelli (ma il Milan per lasciarlo partire vuole 70 milioni), hanno ricreato il caos.
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