Il Milan presenta Maldini: «Sono tornato perché credo in questo progetto»

Il nuovo dirigente rossonero: «Io e Leonardo avremo uguali ambiti di intervento»
Il Milan presenta Maldini: «Sono tornato perché credo in questo progetto»© LAPRESSE

MILANO - "Ora la situazione è diversa. Leonardo mi ha chiamato, mi ha esposto il progetto e lo hanno fatto anche i proprietari. E credo in questo progetto. I proprietari possono decidere, valeva anche in passato e io non dovevo essere per forza incluso, ora lo sono e sono contento": così Paolo Maldini, nella nuova veste di Direttore sviluppo strategico area sport del Milan, ha spiegato cosa è cambiato rispetto a quando in passato è stato contattato da Barbara Berlusconi o dall'ex proprietà cinese.

LAVORO CON LEONARDO - "Prima squadra, settore giovanile, mercato, rapporti con l'allenatore". Maldini ha definito così i suoi ambiti di competenza nel nuovo ruolo di Direttore sviluppo strategico area sport del Milan. "Tutto quello che fa Leonardo lo farò io, saremo in simbiosi su tutto, condivideremo l'area sportiva. Abbiamo uguali ambiti di intervento. Siamo diversi, siamo amici e ci completeremo", ha spiegato l'ex capitano rossonero, al fianco del presidente Paolo Scaroni e di Leonardo, che ha sorriso: "Faremo il buono e il cattivo".

LA ROSA - "Chi mi incuriosisce della rosa? Cutrone l'ho visto giocare seguendo i miei figli, sinceramente devo dire che quello che ha fatto l'anno scorso mi ha impressionato, ha una voglia fuori dal comune". A dirlo Maldini, da ieri nuovo direttore sviluppo strategico area sport del Milan, in conferenza stampa. "Caldara? Con Romagnoli e Rugani è il più promettente, oltre a Higuain il grande colpo è aver preso un ragazzo giovane e di grandi speranze - sottolinea Maldini -. In prospettiva Caldara è da Nazionale. Qualche similitudine con il passato c'è, è vero: io sono arrivato al Milan con Galli, Costacurta, Baresi e Tassotti, quel Milan aveva la linea difensiva più forte di sempre. Molti dei ragazzi che ci sono oggi sanno cosa vuol dire essere del Milan, si può lavorare su questo". E ancora: "Quello che ho fatto nel calcio non doveva avere per forza una continuità da dirigente - precisa Maldini -. Ho sempre preso le cose in maniera molto semplice, un po' fatalista anche".

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