Milan, Gattuso: «Higuain deve essere meno nervoso»

Il tecnico dei rossoneri: «Le sconfitte mi bruciano però so quello che ancora posso dare per questa squadra, per questi ragazzi, per questa società»
Milan, Gattuso: «Higuain deve essere meno nervoso»© Marco Canoniero

CARNAGO (VARESE) - "Veniamo da due legnate ma non siamo morti: io non sono spento né morto. Le sconfitte mi bruciano però so quello che ancora posso dare per questa squadra, per questi ragazzi, per questa società". Così Rino Gattuso alla vigilia della sfida del Milan con la Sampdoria: "Voglio carattere, dobbiamo riscattare queste due ultime partite. La squadra può fare molto più di quello che sta facendo. Due punte? Abbiamo provato la difesa a tre, a quattro, i due attaccanti, vedrete domani in che direzione andiamo".

HIGUAIN - Le prestazioni negative del Milan giustificano le prove opache di Gonzalo Higuain secondo Rino Gattuso, che però chiede più serenità da parte del suo giocatore simbolo. "Quando una squadra non funziona, vengono fuori prestazioni non brillati come quelle di Higuain. La squadra deve metterlo in condizione di esprimersi al massimo", ha notato l'allenatore, riferendosi al derby e al ko con il Betis in cui l'attaccante argentino è apparso piuttosto nervoso: "Da lui mi aspetto sempre una parola di incoraggiamento agli altri, ne abbiamo parlato, si deve innervosire meno. Deve pensare a giocare senza perdere energie protestando. Comunque è un leader in spogliatoio, per i sudamericani è una guida. Se ora le sue prestazioni non sono buonissime le responsabilità sono di tutti noi".

SQUADRA DI LEONI - "Domani voglio vedere 23 leoni, possiamo mettere da parte la tattica, chiedo veemenza, voglia di vincere e senso di appartenenza". Rino Gattuso pretende dal suo Milan nient'altro che i tre punti domani con la Sampdoria. "Voglio vedere una squadra disposta a soffrire e fare di tutto per vincere. Non mi interessa nulla, voglio vedere solo 23 cani arrabbiati", ha detto l'allenatore, che si aspetta una squadra 'alla Cutrone': "Quando entra lui è così, dà veemenza, voglio vedere quello spirito là, che ci sta mancando. Ma anche qualità, perché solo la voglia non basta. I calciatori - ha aggiunto - non devono giocare per il loro allenatore. Sembra che io sia l'unico allenatore al mondo in bilico. E' normale, io devo fare risultati. Non metto solo la mano sul fuoco su questi giocatori, ma tutto il corpo, rischiando di perdere il 40-50% della mia pelle".

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