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Non sarà il primo dei problemi che ha avuto il Milan, martedì sera, all’Olimpico. E che ha portato i rossoneri a disputare una delle partite più brutte della stagione. Ma certamente il fatto che Suso abbia inanellato l’ennesima prestazione incolore ha creato nuovi dubbi e nuove perplessità in seno al club. Lo spagnolo appartiene al gruppo di prima fascia: questo significa da un lato che guadagna come un top player, dall’altro che è tra i giocatori più appetibili, se messo sul mercato. Ed è esattamente su questo tema che al Milan si è aperto un dibattito. Dentro e fuori dal club. Perché, in effetti, la possibilità di cedere lo spagnolo non ricorre solamente nei pensieri dei tifosi che cominciano a non sopportare più i suoi alti e bassi. Ma anche all’interno della società, le perplessità aumentano con il passare delle partite.
I NUMERI - In realtà, se si analizzasse la stagione di Suso soltanto sulla base dei numeri, la situazione non sarebbe così negativa. Al momento, al suo attivo ci sono cinque gol e otto assist, in campionato. Un anno fa, ha concluso la stagione con sei gol e dieci assist, quello ancora prima rispettivamente sette e nove. Insomma, è perfettamente in linea con le altre annate, quelle che lo hanno fatto diventare uno dei punti fermi del Milan.
Ma i numeri, come sappiamo, non dicono tutto: non dicono, ad esempio, quante volte la sua presenza in campo è stata impalpabile; quante volte ha fatto sempre e soltanto lo stesso movimento, senza riuscire a liberarsi mai. Quante volte, insomma, è stato un giocatore in meno: come martedì sera all’Olimpico. Mai un affondo vero, mai una superiorità numerica per poter mettere almeno il compagno nelle condizioni di rendersi pericoloso. Per carità, di palloni ne ha toccati, e non pochi. Ma è stato lo specchio fedele di tutta la squadra: timido, sulle sue, con il freno a mano tirato.
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