Milan, Pioli ne sa una più del diavolo. Contro la Juve nuove trovate e invenzioni

Le ultime trovate contro la Juve: Diaz piazzato largo a destra e Pobega nuovo trequartista di peso
Milan, Pioli ne sa una più del diavolo. Contro la Juve nuove trovate e invenzioni© AC Milan via Getty Images

MILANO - Da normalizzatore a alchimista, il passaggio non è stato così breve per Stefano Pioli che, in questo momento, è certamente uno degli allenatori – se non l’allenatore – più versatile del nostro campionato. La guida tecnica del Milan si è sempre contraddistinta per la capacità di saper trasformare l’emergenza in opportunità, riuscendo a non abbassare quasi mai il livello della prestazione globale. Certo, le assenze di molti titolari hanno inciso nella preparazione delle partite, ma Pioli non si è mai fermato e ha sempre tenuto acceso il suo laboratorio di soluzioni, confrontandosi spesso con lo staff e con i giocatori, ma prendendo sempre lui la decisione finale. Capacità d’adattamento e spirito di sopravvivenza, gestione del gruppo in maniera chiara e mai scelte fatte se non per il solo bene della squadra. E i risultati gli stanno dando, ulteriormente, ragione come ha dimostrato la super partita del Milan sabato sera contro la Juventus. Ed è proprio contro la formazione bianconera che Pioli varò la sua prima “piolata” vincente.

Non chiamateli moduli

Maggio 2021, il Milan deve vincere allo Stadium per rimanere in corsa per un posto in Champions League e deve farlo in uno stadio dove non ha mai raccolto punti. Pioli, che in quel momento non aveva a disposizione un Rafa Leao in fase ascendente, decise per la mossa che sparigliò le carte: Calhanoglu largo a sinistra nei tre dietro la punta e Brahim Diaz rifinitore puro. Risultato? 0-3 a casa della Juve, 0-7 tre giorni dopo al Torino e vittoria, nell’ultima partita, contro l’Atalanta per il ritorno in Champions League dopo sette anni di attesa. Nel corso dello scorso campionato, le intuizioni tattiche furono tre. La prima quella di giocare con Ante Rebic prima punta per avere un attacco più dinamico e senza punti di riferimento, la seconda il nuovo modo di Theo Hernandez di interpretare il suo ruolo di terzino, che ora diventa una mezz’ala e ora diventa uomo di spinta sulla fascia. La terza, che poi è quella che ha dato l’equilibrio definitivo al Milan che vincerà lo scudetto, è stata quella del trequartista fisico tra i due esterni a sostegno della punta. Prima Kessie, ma soprattutto Krunic, sono stati ottimi interpreti di questo ruolo di equilibratori della fase di non possesso che ha dato solidità alla squadra. Ma ciò che ha innovato maggiormente Pioli è il modo di leggere le posizioni dei suoi giocatori. Spesso, se ci si dovesse basare sui moduli standardizzati, sarebbe difficile schierare alcuni elementi del suo Milan, perché non la posizione fissa diventa quasi riduttiva per il tipo di gioco che questi calciatori si trovano a fare.

Nuove risposte

L’ecatombe della fascia destra ha costretto Pioli a dover ridisegnare la squadra e lo ha dovuto fare sfruttando al meglio ciò che ha in casa. Le risposte primarie sono arrivate sabato contro la Juventus quando l’allenatore del Milan, tra una pozione e l’altra, ha trovato una nuova formula vincente. La prima mossa è stata quella di piazzare Brahim Diaz largo a destra come giocava nell’Under 21 spagnola e nelle giovanili del Manchester City. Il 10 lo ha ripagato con una prestazione super, fatta non solo dal bellissimo gol che ha chiuso la partita, ma anche da tanto sacrificio in fase di non possesso palla e questa soluzione potrebbe portare a nuove soluzioni e equilibri proprio su quella fascia. La seconda è stata quella di rimettere il trequartista box-to-box, dando a Pobega questa incombenza e ricevendo una pronta risposta dall’ex Torino che ha ritrovato zolle a lui familiari visto come lo ha usato Juric lo scorso anno. Anche Krunic, contro Empoli e Chelsea, ha svolto lo stesso ruolo cercando di interpretarlo nel migliore dei modi e dal prossimo week end di campionato occhio anche a Aster Vranckx.

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