Milan, De Ketelaere arranca: ma fidatevi di Maldini

Al belga hanno fatto malissimo i paragoni con Kakà, ma il dt rossonero e Pioli sono i migliori maestri possibili per farlo sbocciare: ricordate Tonali?

CREMONA - Com’è difficile l’Italia per un giovane predestinato. Charles De Ketelaere arranca e, ultimamente, ha fatto più panchine che presenze da titolare. Il che dimostra quanto in estate fossero azzardati (e sbagliati) i paragoni con Kakà. Il brasiliano era un fenomeno e mise a sedere in panchina Rui Costa, il belga - come modo di giocare - ricorda Gianni Rivera ed è sicuramente un talento assoluto, ma ancora da costruire.

Tonali, cento partite dopo

In tal senso, Stefano Pioli è una garanzia per il ragazzo. Sandro Tonali a Cremona raggiunge le cento presenze in rossonero: oggi è il “lider maximo” della squadra campione d’Italia, ma dopo la prima stagione - non qualche mese come Cdk - c’era chi aveva dubbi sul fatto di far valere i patti presi con il Brescia per riscattarlo. Non Paolo Maldini che sa - essendoci passato - quanto è difficile per un giovane emergere, tanto più nella realtà di una grande squadra.

Le parole di Maldini

In questa direzione sono già scolpite nel marmo le parole pronunciate dal dt del Milan dopo aver ritirato il Golden Boy di Tuttosport quale miglior dirigente sportivo della passata stagione: «Io ho avuto un inizio di carriera folgorante, sembra che non abbia mai avuto alti e bassi, non abbia mai avuto dubbi, invece ero molto giovane, c'era tanta pressione, non ero pronto e strutturato. Ricordo benissimo chi mi seguiva e le parole che mi venivano dette nei momenti difficili. Ora ce ne dimentichiamo di farlo: diamo tante responsabilità a questi ragazzi. Dobbiamo supportarli di più: il lavoro che facciamo con Ricky Massara e prima con Boban va proprio in questa direzione avendo una squadra molto giovane». Ecco perché non ci sarà da stupirsi se De Ketelaere, dopo una stagione di apprendistato, prenderà il volo come fatto da Tonali ma pure da Brahim Diaz: «Quando li ho rivisti dopo l’estate, avevano occhi diversi», raccontò Pioli nel corso della stagione scudettata. Il Milan, questo Milan, sa aspettare. E il belga magari non diventerà il nuovo Kakà, ma di certo sarà un giocatore fondamentale per questa squadra: l’importante è che De Ketelaere non si abbatta per la frustrazione di non rendere come tutti i tifosi attendevano. A Milanello tra Maldini, Pioli e Massara è in buone, pardon, buonissime mani.

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