Milan, Pioli insegue le alternative

I nuovi ingressi non hanno ancora convinto: devono cambiare marcia per dare una mano ai rossoneri. Il più atteso resta De Ketelaere, che cerca una rivincita personale dopo un Mondiale anonimo

MILANO - Carichi di lavoro pesanti, per poter andare forte dal 4 gennaio in poi, tante seconde linee e giovani che hanno messo minuti nelle gambe e inviato qualche segnale da cogliere. Sia positivo, sia sul quale riflettere. Arsenal-Milan di martedì ha confermato l'attitudine della squadra di Pioli nel voler prendere in mano, a prescindere dagli interpreti, il pallino del gioco. E, per i primi 25 minuti di partita, è stato un Milan interessante, con un discreto Origi come terminale offensivo. Proprio l’attaccante belga si è costruito la prima occasione, stoppata dalla traversa. Un lampo improvviso che ha dato dimostrazione di come l’ex Liverpool, già in buona condizione, abbia colpi interessanti nel repertorio tecnico. Alle sue spalle, a cucire il gioco tra centrocampo e attacco, ha agito Adli, che ha fatto vedere intraprendenza e qualità nelle scelte offensive. Un po’ pigro, invece, nel leggere la palla infuocata di Tatarusanu che poi ha portato al 2-0 dell’Arsenal. Il tema generale, però, è che alla prima uscita di spessore della squadra, con tante seconde linee, in campo è emersa la differenza con i “titolarissimi”.

Venti giorni

Già, perché non ci sono solo gli innesti estivi che devono ancora dimostrare di poter ambire a quella titolarità che il tifoso spesso gli riconosce di diritto, ma anche elementi come Rebic che devono cambiare marcia. Il croato è uno di quei giocatori capaci di determinare da solo le partite, ma ciò accade con estrema intermittenza. Contro l’Arsenal è stato tra i più negativi in campo, non dando mai la sensazione di essere connesso con la gara. Oltre a lui, ci sono compagni di squadra come i già citati Origi e Adli, ma anche come Vranckx, Pobega e De Ketelaere che dovranno sfruttare al massimo questi venti giorni che separano dalla ripresa del campionato per entrare in forma e alzare il loro livello di prestazioni e di comprensione del gioco. Altrimenti sarà dura togliere il posto a chi fa già parte dell’ingranaggio da tempo e ha dimostrato di essere di un livello superiore, anche senza gli altri titolari attorno. Per conferma, andare a rivedere la partita di Tomori e Tonali, oltre a quella di Gabbia che, a oggi, è davanti a Thiaw nelle gerarchie, a ragion veduta. Pioli si augura che il lavoro fatto tra Milanello e Dubai possa dargli, al ritorno degli impegni ufficiali, una rosa più livellata verso gli standard di chi gioca con continuità, perché le alternative ci sono, ma devono necessariamente cambiare marcia, anche per giustificare le scelte fatte in estate da Maldini e Massara, che hanno creduto nei vari Vranckx, Thiaw, Origi, Adli e De Ketelaere come uomini “da Milan”.

Occhi su Charles

È inevitabile che il giocatore che sarà chiamato, più di tutti, ad alzare le sue prestazioni sarà proprio il trequartista belga ex Club Bruges. De Ketelaere, sbarcato martedì sera a Dubai, ha già iniziato a lavorare con il gruppo e c’è molta attesa per vedere sbocciare il suo talento. L’acquisto più oneroso della gestione Maldini-Massara, dopo il gol fallito con il Monza il 22 ottobre, è entrato in una spirale di negatività dalla quale non è più riuscito a uscire, mettendosi addosso delle pressioni extra che lo hanno portato a incupirsi, fino a retrocederlo in panchina. Ora serve la reazione e il Mondiale da comparsa non potrà che essere un ulteriore stimolo per fare bene con il club che ha creduto in lui. Maldini e Pioli hanno detto che CDK va aspettato. Anche Ibra ha “battezzato” il belga definendolo «forte». Ora starà a lui ripagare tali attenzioni.

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