MILANO - Quattro gol nelle prime 8 presenze in campionato Christian Pulisic le aveva segnate solamente nella stagione 2019-20 quando iniziò la sua avventura al Chelsea. Aveva 21 anni ed era appena arrivato a Londra dopo essere stato pagato a gennaio 64 milioni (i Blues lo avevano poi lasciato in prestito al Dortmund fino al termine della stagione). Era un enfant prodige del calcio internazionale, per lui era arrivato il momento del grande salto in una squadra ricca, reduce dalla vittoria in Europa League e che nell’annata successiva, la 2020-21, avrebbe vinto la Champions. Pulisic è però rimasto nel limbo, anche a causa di alcuni infortuni e della non totale fiducia degli allenatori nei suoi confronti. Non è mai riuscito a fare lo step definitivo, quello che in tanti si augurano possa ora avvenire al Milan, oggi che ha 25 anni, dunque la maturità e la consapevolezza giusta per essere finalmente un leader, e il fisico lo sta sostenendo.
L’avvio di stagione è stato importante, 4 gol, appunto, nelle prime 8 gare di Serie A, come quattro anni fa in Inghilterra. La prima stagione al Chelsea si chiuse con 11 reti (9 in Premier) e 10 assist. Al Milan sperano che il ruolino possa essere addirittura migliore e le premesse sono buone. Dopo aver colpito al debutto con Bologna e Torino, nelle ultime partite Pulisic ha segnato i gol decisivi con Lazio (il primo gol di una gara poi terminata 2-0) e Genoa (quello contestato per il controllo fra petto e braccio), ma sabato sera ha inviato un ulteriore messaggio alla squadra, a Pioli e - soprattutto - alla Juventus, l’avversaria che troverà domenica sera a San Siro: a East Hartford, Connecticut, “Captain America” ha sbloccato l’amichevole della sua nazionale poi persa 3-1 con la Germania con una rete eccezionale, con un destro potente all’incrocio dopo uno slalom cominciato dall’amata fascia sinistra e concluso al centro. Al Milan quella fascia sinistra la può solo osservare da lontano, è terreno di caccia di Leao, ma anche a destra le cose stanno andando bene.