Napoli-Fiorentina: scontro diretto che non ammette sconfitti

La settimana è stata una di quelle da dimenticare in fretta. Fiorentina e Napoli avevano approcciato il ritorno della semifinale di Coppa Italia con fondate speranze di trovarsi di fronte all'atto conclusivo, all'Olimpico di Roma. Niente di tutto questo
Napoli-Fiorentina: scontro diretto che non ammette sconfitti© Ansa

TORINO – La settimana è stata una di quelle da dimenticare in fretta. Fiorentina e Napoli aveva approcciato il ritorno della semifinale di Coppa Italia con fondate speranze di trovarsi di fronte all'atto conclusivo, all'Olimpico di Roma. Niente di tutto questo. Juventus e Lazio hanno imposto un brusco stop ai progetti di gloria, provocando reazioni di segno opposto sui due fronti. In casa Fiorentina, infatti, nonostante la severità del risultato, non è stato intentato alcun processo: si prosegue sulla strada segnata. In casa Napoli, invece, ha portato all'ira funesta di Aurelio De Laurentiis (squadra sgridata pubblicamente e mandata in ritiro punitivo) e all'elenco di una serie di punti interrogativi sul futuro.

RINCORSA DIFFICILE - Punti interrogativi che potrebbero aumentare domenica pomeriggio. Al San Paolo arriva proprio la Fiorentina, per un confronto che dirà una parola (quasi) definitiva sulle rispettive ambizioni in chiave Champions League. Il terzo posto sembra diventata la medicina in grado di guarire tutti i mali, ma le due prossime sfidanti devono fare i conti con l'ottimo momento della Lazio. La distanza è importante (-6 per la Fiorentina e -8 per il Napoli), si capisce facilmente allora quale sia l'importanza del confronto.

CONSEGUENZE - Una sconfitta sarebbe grave soprattutto per gli azzurri. Certo, come accade per i viola, ci sarebbe ancora la via di fuga rappresentata dall'Europa League. Ma un nuovo fallimento in campionato – dove il passo si è fatto greve – potrebbe generare un cortocircuito che non coinvolgerebbe soltanto la panchina, dove Rafa Benitez è ormai ai titoli di coda. De Laurentiis sarebbe spinto a mettere mano a una rivoluzione che coinvolgerebbe i big, dalla stesso Gonzalo Higuain. Sull'altro fronte Vincenzo Montella rimanda tutto a fine stagione. Lui ripete di avere un contratto e di non sentirsi vincolato ai risultati, in Italia come in Europa. Vero, ma non del tutto. Se la Fiorentina si ritrovasse a mani vuote, anche in questo caso i cambiamenti imposti dai Della Valle potrebbe cominciare dalla panchina. Toccherà al San Paolo darà le prime indicazioni, per tutti.

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