NAPOLI - Napoli-Lazio, chiamatela pure “prova del 9”. Per capire se era tutta vera la squadra che ha schiantato il Bruges in Europa e per concedere a Higuain, il numero 9, l’arma del riscatto contro la formazione che tre mesi e mezzo fa gli ha rovinato l’estate per quel calcio di rigore tirato alle stelle. Napoli-Lazio è sempre di più una “classica”, sfida che non passa inosservata: determina destini e ha scritto gli ultimi mesi della scorsa stagione, anche il fallimento dell’era Benitez sulla panchina azzurra. L’8 aprile e il 31 maggio scorsi sono ferite ancora aperte sulla pelle di chi c’era: sempre al San Paolo, prima lo scippo della finale di Coppa Italia, poi il 2-4 che spedì il Napoli al quinto posto e fuori dalla Champions League.
FACCIA A FACCIA - Stasera ci si ritrova, faccia a faccia 112 giorni dopo, con la voglia di riscatto alimentata dalla scorpacciata europea e da una nuova gestione tecnica che, con umiltà e lavoro, sta tentando di cancellare i fantasmi vissuti degli ultimi tempi. Maurizio Sarri da giovedì ha un quadro tattico per affrontare al meglio la Lazio. E l’arma in più sarà proprio Higuain. Rimasto all’asciutto giovedì, ha già messo la Lazio nel mirino, con l’intento di colpirla per la decima volta in 10 partite. Non c’è preda migliore per il Pipita: 9 reti in 9 gare, 8 reti nelle ultime 4 sfide di campionato arrivate attraverso una tripletta, due doppiette e un gol straordinario all’Olimpico che piegò le dita di Berisha. Sono ricordi sfumati nella mente del bomber, dove alberga solo quel rigore sbagliato sotto la Curva B il 31 maggio, in un ciclo terribile di errori determinanti iniziato ai Mondiali e finito, ancora una volta dal dischetto, in Coppa America. In questo inizio di stagione, nelle 4 gare ufficiali, l’argentino è andato a segno solo contro la Sampdoria, 2 reti che non sono valse il successo. E quello che si è visto negli ultimi giorni di allenamento a Castelvolturno è un Higuain sempre più determinato a essere nuovamente decisivo.