MILANO - “La regia è una regia internazionale, i registi non parlano con i cronisti, per decisione di Bonnici o di chi sia, il regista fa il suo lavoro senza interloquire. Ma è plausibile che di fronte ad un episodio controverso, che poteva essere questo o un qualunque altro episodio di ordine pubblico, se il telecronista dovesse chiedere alla regia di mostrare il replay e il replay non arriva, è plausibile pensare che il produttore esecutivo della Rai, che ci deve essere, non vada dal regista a chiedere di rimandare le immagini perché il telecronista si è accorto che c’è un episodio dubbio?” Cosi Nicola Lombardo, direttore comunicazione del Napoli a Tutti Convocati su Radio 24 e poi persegue: “io non metto in dubbio che il regista faccia il suo lavoro, indipendentemente da quello che può chiedere il telecronista, ma quell’immagine, se richiesta da qualcuno, e se la richiesta di rivedere quella azione gli fosse arrivata, tecnicamente è semplicissimo la isolano e gliela mandano. Il concetto è che non è stato fatto, il telecronista non lo chiede. Anzi, quando Giuntoli va a parlare negli highlights questo Albiol non c’è, l’abbiamo dovuto richiamare noi.”
A Carlo Genta che su Radio 24 ribatte che il replay dopo è andato in onda, Lombardo risponde: “se il replay è andato in onda, perché non è stato mandato in onda prima su richiesta del telecronista? Pur sapendo di non avere una linea diretta con Infront, sa che c’è un produttore esecutivo della Rai che può sentire che il telecronista dice 'c’è un episodio dubbio poco prima del rigore e del gol della Juventus lo possiamo rivedere' Se lo dice due volte il produttore esecutivo lo va a prendere e lo butta in onda.”
IL TWEET ANTI-RAI - “Abbiamo ricevuto molte segnalazioni che la telecronaca non è stata delle più felici, ma se lo dicono persone qualificate di alto livello e aggiungiamo che certe cose non sono state mostrate, io penso che un tweet di protesta di quel tipo ad una televisione di Stato che vive anche dei soldi pubblici miei, tuoi e di tutti quanti gli altri, io penso che ci possa stare e nessuno si debba offendere.” Nicola Lombardo aggiunge: “il silenzio stampa è una decisione aziendale, per adesso preferiamo tenerla però è chiaro che prima o poi finirà”.
GIUNTOLI - “Il 'vergognoso'