Il Napoli ha il mal di gol: ora è crisi?

Campanelli d'allarme per la squadra di Sarri, svuotata mentalmente e in crisi di fiducia. E ora segnare diventa un problema
Dopo Napoli-Fiorentina 0-0: «Dobbiamo andare avanti senza ascoltare niente e nessuno, sapendo che il campionato è lungo come la vita»© www.imagephotoagency.it

NAPOLI - Il Napoli ha il mal di gol. Ecco il virus che deve affrontare improvvisamente la squadra azzurra, svuotata mentalmente e in crisi di fiducia, dopo due sconfitte consecutive e lo scialbo 0-0 contro la Fiorentina. Maurizio Sarri ha lanciato più di un campanello d'allarme soprattutto sullo stato mentale dei suoi giocatori, stressati da una stagione già lunghissima: «Paghiamo la preparazione del preliminare di Champions, che vuol dire un mese in più di tensione rispetto alle altre squadre», ha detto nel dopopartita della gara contro la Fiorentina, ammettendo il momento di appannamento dei suoi.

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I dati sulla corsa danno ragione a Sarri sullo stato fisico di Hamsik e compagni, ma la verità è che gli automatismi e il palleggio in velocità si sono appannati e in più gli avversari hanno adattato delle contromosse al gioco tutto pressione e fraseggi verticali della squadra di Sarri. I numeri lo confermano: nelle ultime cinque gare di campionato il Napoli ha vinto due volte (contro Milan e Udinese), incassando due pareggi per 0-0 e il ko contro la Juventus. Dallo 0-0 con il Chievo del 5 novembre gli azzurri hanno segnato tre gol in cinque partite di Serie A, mentre nelle precedenti cinque gare i gol fatti erano stati 13. Un calo nettissimo che spiega anche la perdita della testa della classifica, ormai in mano all'Inter. «Siamo tornati a creare le nostre cinque sei palle gol», ha spiegato Sarri dopo il match con i viola, cercando vedere il bicchiere mezzo pieno, ma con la consapevolezza che senza i gol di Mertens e le invenzioni di Insigne il tridente si è inceppato. Né ha giovato l'innesto di Zielinski che non ha la dimestichezza con il gol dei "piccoletti".

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Il problema sono i ricambi: arri ha inventato Mertens prima punta lo scorso anno, facendo il botto. Ora, con un fisiologico calo del belga in zona gol, non ci sono alternative. L'ideale sarebbe Milik che però è ancora in pieno recupero: oggi il polacco è stato a Roma per una visita di controllo che a dato parere positivo sull'evoluzione del legamento operato, ma il suo ritorno in campo è ancora lontano. Dopo aver venduto i due attaccanti di scorta Zapata e Pavoletti la scorsa estate, le alternative sono finite, in attesa che il mercato di gennaio porti in azzurro Inglese dal Chievo, attaccante che in serie A ha segnato, nella scorsa stagione che è stata la migliore, dieci reti, ma che quest'anno è già a quota sei. Oggi il Napoli, ha intanto conosciuto l'avversario dei sedicesimi di finale di Europa League: è il Lipsia, reduce dall'eliminazione in Champions League ma secondo in Bundesliga alle spalle del Bayern. Un avversario tosto ma abbordabile. L'andata si gioca il 15 febbraio al San Paolo, il ritorno in Germania.

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NAPOLI - Il Napoli ha il mal di gol. Ecco il virus che deve affrontare improvvisamente la squadra azzurra, svuotata mentalmente e in crisi di fiducia, dopo due sconfitte consecutive e lo scialbo 0-0 contro la Fiorentina. Maurizio Sarri ha lanciato più di un campanello d'allarme soprattutto sullo stato mentale dei suoi giocatori, stressati da una stagione già lunghissima: «Paghiamo la preparazione del preliminare di Champions, che vuol dire un mese in più di tensione rispetto alle altre squadre», ha detto nel dopopartita della gara contro la Fiorentina, ammettendo il momento di appannamento dei suoi.

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