Napoli, Ancelotti conferma: «Hamsik può andare in Cina»

«C'è la volontà del giocatore, altrimenti la trattativa non si sarebbe aperta, e la società è disponibile ad accontentarlo» ha detto il tecnico dopo la vittoria contro la Sampdoria
Napoli, Ancelotti conferma: «Hamsik può andare in Cina»© www.imagephotoagency.it

NAPOLI - Carlo Ancelotti conferma a Sky Sport la possibile cessione di Marek Hamsik in Cina. La volontà del giocatore, ammette, c'è, altrimenti non si sarebbe aperta la trattativa. "Dobbiamo valutare insieme al giocatore" ha detto. "Questa società ha grande rispetto per questo calciatore, se c'è l'esigenza, la voglia da parte sua di fare un'altra esperienza c'è la disponibilità di accontentarlo". Le prime indiscrezioni parlano di un ingaggio intorno ai nove milioni per il centrocampista slovacco. "Sicuramente Marek in questa prima parte di stagione ha fatto molto bene, al di là di quanto è stato detto, in una nuova posizione per lui. A centrocampo siamo ben coperti, per questo abbiamo potuto rinunciare a Rog. Non abbiamo un sosia di Hamsik, ma l'interpretazione può essere diversa".

IL VALORE DELLA PROFONDITA' - Per quanto riguarda la gestione del match, Ancelotti ha insistito sull'importanza della profondità, venuta a mancare nelle due partite contro il Milan, in campionato e in Coppa Italia. "Non siamo riusciti a ribaltare il gioco. I gol arrivano quando sorprendi, è difficile segnare a difesa piazzata. Il cambio di fronte veloce è una componente importante, contro il Milan non l'abbiamo fatto bene" ha detto il tecnico, che ha elogiato Zielinski per la sua "grande partita".

L'ABBRACCIO CON INSIGNE E IL RIGORE DI VERDI - Significativo anche l'abbraccio con Insigne che ha ritrovato il gol. "Gli dico sempre che segnerà, ci ho azzeccato. Quando gli attaccanti non fanno gol vivono momenti di incertezza. Era molto importante segnare, per noi Insigne è fondamentale" ha spiegato il tecnico, che ha spiegato anche la decisione di affidare comunque a Verdi il compito di tirare il penalty del 3-0, rispettando così la linea di successione dei rigoristi, nonostante il San Paolo chiedesse a gran voce che sul dischetto andasse Koulibaly. "Non ha bisogno di calciare il rigore perché è già molto amato" ha spiegato Ancelotti. "Per i rigori è meglio affidarsi a chi sa calciarli meglio, anche perché le partite finiscono quando l'arbitro fischia". Unico piccolo rimpianto, le tribune semivuote. "Uno stadio pieno ci fa giocare ancora meglio" ha concluso Ancelotti.

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