Bagni: “Calzona ok col 5° posto. L’alternativa del Napoli? Italiano”

L’indimenticabile mediano del primo scudetto partenopeo spinge la squadra: “La Champions? Ci può arrivare, ha le partite con Roma e Atalanta in casa”

«L’obiettivo Champions League è ancora possibile per il Napoli, ma solo in chiave quinto posto. Ammesso che varrà. La quarta posizione ormai è andata: ci arriverà il Bologna, che ora ha un calendario discretamente abbordabile, oltre a star bene fisicamente e mentalmente. I rossoblù hanno fatto una stagione fantastica e si meritano questo traguardo». Parola di uno degli eroi azzurri del primo storico tricolore targato 1987: Salvatore Bagni, che alle pendici del Vesuvio ha giocato per 4 stagioni (dal 1984 al 1988), collezionando 135 presenze condite da 17 reti. La figura ideale per analizzare il momento e le prospettive future della formazione partenopea.  
 
In chiave quinto posto su chi deve fare la corsa Calzona? 
«Il Napoli ha entrambi gli scontri diretti in casa con Atalanta e Roma, perciò è artefice del proprio destino. Ovviamente deve vincerli entrambi, altrimenti non ci sono chance. Senza entrare in Champions l’annata azzurra sarebbe fallimentare…». 
 
Questo Napoli la convince? 
«Prima di Calzona sono stati fatti troppi esperimenti tattici, coi giocatori che erano in evidente confusione. D’altronde Mazzarri ci ha provato a fare il 4-3-3, ma non era nelle sue corde. Tanto che poi è passato a 3 dietro. Adesso c’è un’identità ben definita. Calzona ha trovato gli equilibri giusti e stiamo rivedendo un buon Napoli. L’errore principale è stato a monte con la scelta di prendere Garcia: tra lui e i calciatori non c’è mai stata empatia. Il tecnico francese ha voluto rivoluzionare un giocattolo, che andava alla perfezione rompendo gli equilibri di una squadra, che giocava a memoria. Tranne Kim il Napoli è lo stesso dell’anno scorso».  
 
Il mercato estivo però non ha aiutato… 
«La campagna acquisti è stata a dir poco deficitaria. I soldi ricavati dalla cessione di Kim sono stati spesi malissimo per Cajuste, Natan e Lindstrom, che non sono stati utili alla causa». 
 
Per lo svedese il Napoli ha investito ben 25 milioni... 
«Il grande errore è sul ruolo. In Bundesliga ha sempre giocato trequartista o a ridosso della prima punta. Il Napoli l’ha preso, invece, per fare l’erede di Lozano sulla fascia». 
 
A proposito di errori: non si può non pensare al caso Zielinski. 
«Si sapeva che sarebbe andata a finire così. Dopo 7 anni e mezzo in cui ha deliziato, adesso è svuotato. Piotr è un ragazzo straordinario: mai una polemica o una parola fuori posto, ma ha percepito di essere trattato male dalla società. Quest’anno è come se non fosse esistito: non era più lui in campo, non c’era con la testa. Verrà utilizzato ancora meno nel finale di stagione: giocherà Traorè al suo posto». 
 
L’ivoriano però non sta convincendo del tutto e molti tifosi rimpiangono Gaetano… 
«Gaetano non doveva essere ceduto a gennaio. Poteva fare benissimo la mezzala al posto di Zielinski. Sarebbe stato molto utile al Napoli. Gianluca è un ottimo giocatore e a Cagliari lo sta dimostrando. In estate però bisogna essere chiari: se torna, serve che ci sia un progetto importante su di lui». 
 
Folorunsho può essere titolare pure a Napoli?  
«A Verona sta facendo molto bene. Come doti e talento ci starebbe assolutamente. Tanto che Spalletti l’ha già chiamato in Nazionale. Ora tocca al club decidere se puntarci o meno».  
 
Circolano tanti nomi per il dopo Osimhen: lei sui chi andrebbe tra Gimenez e David? 
«In Eredivisie gli attaccanti fanno sempre tanti gol. Se devo scegliere, prendo David, anche se ha caratteristiche diverse dal nigeriano. Attacca meno la profondità, ma sotto porta non sbaglia mai. Lo preferisco al messicano. C’è solo una controindicazione…». 
 
Quale? 
«Il Napoli senza un uomo d’area forte fisicamente ha sempre fatto fatica negli ultimi anni. Lo abbiamo visto con Raspadori e il canadese è pure lui un brevilineo…”. 
 
Per la panchina azzurra invece su chi punterebbe?  
«Tra i tanti nomi circolati quello di Italiano mi sembra quello giusto. Vincenzo è un allenatore propositivo e fa il 4-3-3, che è nelle corde di questa squadra. Mi piace molto, in più fa giocar bene le sue squadre: è un’esteta. Altrimenti, se dovesse arrivare quinto, non mi dispiacerebbe tenere Calzona: ha fatto un bel lavoro, visto che è arrivato in una situazione, dove regnava la confusione totale. Avessero preso lui invece di Mazzarri a novembre, il Napoli avrebbe raddrizzato e salvato la stagione».

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