Roma, un Destro che turba Garcia

L’attaccante continua a segnare, ma reclama più spazio. Il suo malcontento agita la corsa scudetto con la Juve
ROMA - E' da poco terminata Roma-Cesena e i giallorossi, dopo il 2-0 ai romagnoli e grazie al gol di Antonini, hanno riagganciato la Juventus in vetta alla classifica. Entusiasmo alle stelle nello spogliatoio: Gervinho se la ride, Nainggolan come al solito è il più esuberante e anche il pacato Keita mostra soddisfazione. Atmosfera serena finché davanti ai microfoni di radio e tv si presenta Destro. Personalmente la serata per l'attaccante è stata ancor più speciale rispetto ai suoi compagni, visto che ha segnato il quarto gol in otto presenze (in realtà i minuti giocati sono appena 464). La domanda che gli viene posta in mixed zone, verte sulla media altissima che sta tenendo in stagione. Ecco la risposta: «Quando vengo chiamato in causa cerco sempre di dare il mio meglio, anche perché cerco di sfruttare al massimo le possibilità che ho. Se mi aspettavo più spazio? Queste sono decisioni del mister, poi man mano ragiono con la mia testa e alla fine anche io prenderò delle decisioni».

COPERTA CORTA - Parole che tradiscono se non proprio un disagio almeno un malcontento. I numeri sono dalla sua parte, per questo Destro vorrebbe giocare di più. Non che in stagione non lo abbia fatto (è partito titolare 5 volte su 9) ma sempre in gare sulla carta semplici (Empoli, Cagliari, Verona, Chievo e Cesena). Nelle partite con maggiore appeal (all'Olimpico con la Fiorentina o le trasferte con Sampdoria, Parma e Juventus) invece ha racimolato briciole: appena 9 minuti con i gialloblù, un quarto d'ora con i bianconeri e 13 minuti con i doriani. Per non parlare della Champions: dopo tre gare ancora deve debuttare. E' chiaro che avere Totti nel reparto non aiuta: finché il capitano giallorosso gioca ai suoi livelli c'è poco da fare. Anche perché vederli insieme, più Gervinho (inamovibile per Garcia) snatura il modo di giocare della Roma che preferisce arretrare il capitano che a sua volta innesca gli esterni. A meno che non s'incontri la squadra che pensa solamente a difendersi: allora l'uomo d'area serve e Destro diventa utile.

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