Roma, Alisson: «Non gioco ma sono tranquillo» 

Il portiere parla dal ritiro del Brasile: «Mi sto allenando molto e mi farò trovare pronto»
Roma, Alisson: «Non gioco ma sono tranquillo» © Ag. Aldo Liverani sas

ROMA - "Ho dovuto affrontare un cambiamento, ma le cose accadono sempre in modo naturale nella mia vita. Mi sto allenando molto, quando un portiere non gioca deve dimostrare il suo valore sempre, anche se gli manca il ritmo-partita, se chiamato in causa, non deve compromettere il match e deve farsi trovare pronto". Dal ritiro della nazionale brasiliana in Amazzonia, dove prepara la sfida delle qualificazioni mondiali di martedì a Manaus contro la Colombia, il portiere Alisson racconta i suoi primi mesi in giallorosso. "Ho giocato le amichevoli nel precampionato con la Roma - aggiunge -, ora sono due partite che non gioco, ma sono tranquillo".

DA DUNGA A TITE - Poi una battuta sulla cacciata di Dunga, il tecnico che gli ha dato fiducia promuovendolo al ruolo di titolare della Selecao. "Le critiche non erano solo per Dunga - dice - ma anche per noi. Quando si perde il principale imputato è sempre il tecnico ma siamo noi che andiamo in campo, e facciamo in modo che certe cose accadano o no. e se le cose girano male il pallone va sulla traversa o prendiamo un gol di mano. Ma non ci siamo lasciati abbattere". Intanto grazie all'oro dei ragazzi dell'Olimpica la nazionale, anche quella maggiore, sembra aver ritrovato l'affetto del pubblico. "L'Olimpiade ci ha aiutato abbastanza nel rapporto con i tifosi - dice -. I ragazzi hanno corso tantissimo, non hanno conquistato l'oro per caso e adesso il tifoso ci sente più vicini e percepisce l'essenza del giocatore. Contro l'Ecuador abbiamo ritrovato il nostro stile e il nuovo tecnico Tite ha avuto il merito di tornare alle cose semplici".

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