Serie A Roma, Pallotta: «Odiavo il calcio. Ora ne vado matto»

Il presidente: «Lo stadio di proprietà è l'unica via per essere un brand globale»
Serie A Roma, Pallotta: «Odiavo il calcio. Ora ne vado matto»© ANSA

ROMA - Nel pomeriggio incontrerà il ds Monchi e in serata andrà con tutto il management alla O2 Arena per assistere alla gara Nba dei Celtics con Philadelphia, ma intanto in mattinata James Pallotta ha rotto il ghiaccio della sua visita a Londra intervenendo al 'Leaders Sport Business Summit' dove ha parlato del nuovo impianto che sorgerà a Tor di Valle e di come questo trasformerà la fan experience durante l'evento sportivo. "L'unico modo per diventare un brand globale è avere uno stadio di proprietà - le parole del presidente giallorosso -. Tutti a Roma vogliono questo stadio, eccetto forse i tifosi della Lazio, ma loro ci andranno a giocare una volta all'anno". Pallotta confessa poi che "fino a 5 anni fa pensavo che il calcio fosse uno sport orribile, non lo riuscivo a capire. Ora per il calcio sono fuori di testa". Di certo l'interesse del businessman di Boston per il pallone italiano è anche economico, come dimostrano alcune considerazioni riguardo alla potenziale platea di fan da raggiungere: "Ci sono tre miliardi di tifosi di calcio nel mondo e io vorrei che l'1% avesse la Roma come sue secondo team preferito, per tutte le cose che facciamo. Questo vorrebbe dire avere 30 milioni di fan. Sono questi i numeri a cui dobbiamo ambire". Il presidente della Roma parla anche della sicurezza che ci sarà nel nuovo stadio e delle telecamere presenti all'Olimpico, acquistate dal club: "Stiamo passando molto tempo nel decidere che tipo di misure di sicurezza ci saranno, che tipo di riconoscimento facciale useremo. Da qui a tre anni, le cose saranno diverse rispetto ad oggi. Chi ha mai assistito ad una partita in Italia? Sapete com'è un derby Roma-Lazio, oppure una gara con l'Inter? Anzi no, al nord Italia non litigano molto, non è così, ma al Sud, come Napoli, Roma, i problemi di sicurezza sono davvero significativi. Un anno e mezzo fa siamo andati dalla polizia, mi sono seduto ad un tavolo ed ho chiesto: 'Perché non arrestate queste persone?'. Mi è stato aperto un fascicolo pieno di persone che avevano commesso qualcosa ma c'erano soltanto immagini sfocate. Quindi abbiamo chiesto di portare telecamere ad alta definizione all'interno, e le abbiamo comprate noi, anche se non siamo i proprietari dello stadio, per iniziare a vedere chi è che crea problemi".

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