TORINO - Ecco un estratto dell'intervista esclusiva all'attaccante della Samp, Manolo Gabbiadini.
Manolo Gabbiadini, quella di sabato sarà una gara particolare. Juventus e Sampdoria sono proprietarie del suo cartellino e su di lei puntano molto. Che partita sarà?
«Una partita bellissima perché la Juventus dà spettacolo e la Sampdoria, tra le squadre in lotta per la salvezza, è quella che gioca il calcio più bello. Chi sarà allo stadio si divertirà, ne sono sicuro».
Emozionato?
«Non particolarmente, dico la verità. Nella Juventus non ho mai giocato e anche se il club bianconero ha la metà del mio cartellino la considero una partita come le altre. Anzi, sabato sera spero di segnare e di regalare la vittoria alla Sampdoria».
Del resto con i pali e le traverse ha un conto aperto.
«È per questo che se torno a segnare allo Juventus Stadium prometto di portare a cena lo staff che ogni giorno si occupa di noi, ma che lavora dietro le quinte. Dal team manager Giorgio Ajazzone a Bredy, il magazziniere».
A proposito di allenatori, sabato ritrova Antonio Conte, suo tecnico per un giorno.
«Già, per un giorno soltanto. Lui guidava l’Atalanta, io ero in Primavera e venni chiamato per fare numero in prima squadra. Mi ricordo ancora di quanto era meticoloso, non lasciava mai a al caso. È un grande allenatore e non mi stupisce che stia facendo così bene alla Juventus».
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© RIPRODUZIONE RISERVATAManolo Gabbiadini, quella di sabato sarà una gara particolare. Juventus e Sampdoria sono proprietarie del suo cartellino e su di lei puntano molto. Che partita sarà?
«Una partita bellissima perché la Juventus dà spettacolo e la Sampdoria, tra le squadre in lotta per la salvezza, è quella che gioca il calcio più bello. Chi sarà allo stadio si divertirà, ne sono sicuro».
Emozionato?
«Non particolarmente, dico la verità. Nella Juventus non ho mai giocato e anche se il club bianconero ha la metà del mio cartellino la considero una partita come le altre. Anzi, sabato sera spero di segnare e di regalare la vittoria alla Sampdoria».
Del resto con i pali e le traverse ha un conto aperto.
«È per questo che se torno a segnare allo Juventus Stadium prometto di portare a cena lo staff che ogni giorno si occupa di noi, ma che lavora dietro le quinte. Dal team manager Giorgio Ajazzone a Bredy, il magazziniere».
A proposito di allenatori, sabato ritrova Antonio Conte, suo tecnico per un giorno.
«Già, per un giorno soltanto. Lui guidava l’Atalanta, io ero in Primavera e venni chiamato per fare numero in prima squadra. Mi ricordo ancora di quanto era meticoloso, non lasciava mai a al caso. È un grande allenatore e non mi stupisce che stia facendo così bene alla Juventus».
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