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SASSUOLO - Lo avesse ancora in granata Giampiero Ventura domenica lo schiererebbe titolare. Sì, perchè Matteo Brighi non solo è il grande ex del match contro il Torino ma anche il giocatore che la scorsa stagione ha vestito i panni di giustiziere del Sassuolo con due gol, uno all'andata e l'altro al ritorno. Personaggio mai banale, il centrocampista neroverde parla alla vigilia del lunch match di domenica contro i granata al Mapei Stadium.3
Domenica ritrova il Torino da avversario, non sarà una partita come le altre.
«Credo che sia stata più significativa la partita d'andata quando, per la prima volta, ho rivisto facce e stadio che avevo lasciato. La gara di domenica arriva in un periodo in cui dobbiamo fare punti senza pensare a sentimentalismi anche se in maglia granata ho giocato per un anno e mezzo vivendo una bella esperienza e togliendomi delle soddisfazioni».
Il suo rapporto con Ventura?
«Sul campo è un allenatore molto preparato che sa lavorare come pochi. Umanamente abbiamo avuto un rapporto professionale, forse ha degli aspetti del suo carattere da smussare ma, ripeto, sul campo sa insegnare bene a giocare a pallone».
E il rapporto con i tifosi granata?
«A Torino c'è una tifoseria unica, che dà e pretende. Ho un buon ricordo, ho sempre dato il massimo e per questo penso di essere stato apprezzato. Gli applausi che ho ricevuto nel match d'andata mi hanno fatto piacere e racchiudono tutto il significato della mia esperienza in maglia granata. Il peso della maglia del Toro pesa e, dopo aver avuto la fortuna di indossarla, non te la scordi».
L'Europa League conquistata la scorsa stagione dal Toro l'ha sentita anche un po' sua?
«Sono venuto via a gennaio, la squadra stava facendo bene. Ad essere sincero quella qualificazione non la sento mia ma sono stato contento per il traguardo raggiunto dai miei compagni che ha consentito al Torino di tornare in Europa dopo tanti anni».
I granata possono sognare il bis europeo oppure il distacco dal sesto posto è troppo ampio?
«Anche la scorsa stagione ad un certo punto era difficile pensare di poter raggiungere la qualificazione. Classifica e matematica lasciano ancora aperto uno spiraglio, giusto crederci e chissà che come un anno fa non si agguanti la qualificazione proprio in volata. Auguro ai granata di fare un bel filotto di vittorie ma solo dopo la partita con noi. In fondo non sarebbe male, vorrebbe dire vincere il derby con la Juventus...».
Leggi l'articolo completo su
© RIPRODUZIONE RISERVATADomenica ritrova il Torino da avversario, non sarà una partita come le altre.
«Credo che sia stata più significativa la partita d'andata quando, per la prima volta, ho rivisto facce e stadio che avevo lasciato. La gara di domenica arriva in un periodo in cui dobbiamo fare punti senza pensare a sentimentalismi anche se in maglia granata ho giocato per un anno e mezzo vivendo una bella esperienza e togliendomi delle soddisfazioni».
Il suo rapporto con Ventura?
«Sul campo è un allenatore molto preparato che sa lavorare come pochi. Umanamente abbiamo avuto un rapporto professionale, forse ha degli aspetti del suo carattere da smussare ma, ripeto, sul campo sa insegnare bene a giocare a pallone».
E il rapporto con i tifosi granata?
«A Torino c'è una tifoseria unica, che dà e pretende. Ho un buon ricordo, ho sempre dato il massimo e per questo penso di essere stato apprezzato. Gli applausi che ho ricevuto nel match d'andata mi hanno fatto piacere e racchiudono tutto il significato della mia esperienza in maglia granata. Il peso della maglia del Toro pesa e, dopo aver avuto la fortuna di indossarla, non te la scordi».
L'Europa League conquistata la scorsa stagione dal Toro l'ha sentita anche un po' sua?
«Sono venuto via a gennaio, la squadra stava facendo bene. Ad essere sincero quella qualificazione non la sento mia ma sono stato contento per il traguardo raggiunto dai miei compagni che ha consentito al Torino di tornare in Europa dopo tanti anni».
I granata possono sognare il bis europeo oppure il distacco dal sesto posto è troppo ampio?
«Anche la scorsa stagione ad un certo punto era difficile pensare di poter raggiungere la qualificazione. Classifica e matematica lasciano ancora aperto uno spiraglio, giusto crederci e chissà che come un anno fa non si agguanti la qualificazione proprio in volata. Auguro ai granata di fare un bel filotto di vittorie ma solo dopo la partita con noi. In fondo non sarebbe male, vorrebbe dire vincere il derby con la Juventus...».
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