Sassuolo, nessuna svolta con Ballardini: ora il club riflette

Nelle ultime 4 giornate incassate 13 reti. Ritiro sospeso, ma la società valuta se concedere ancora fiducia al tecnico ravennate o richiamare Dionisi
Sassuolo, nessuna svolta con Ballardini: ora il club riflette

Caduta libera. Il Sassuolo sta dando vita al remake in salsa calcistica del quiz condotto da Gerry Scotti. Domenica sera l’aria in casa neroverde era decisamente pesante, con annessa contestazione dei tifosi che a Firenze hanno assistito all’ennesimo tracollo stagionale. La cinquina inflitta dalla formazione di Italiano è stata micidiale. Cinque lividi viola che hanno lasciato il segno. L’effetto Davide Ballardini non c’è stato. Il tecnico romagnolo negli ultimi anni era diventato uno specialista in subentri, ribaltando situazioni compromesse e centrando salvezze clamorose. A 360 minuti dalla fine del campionato il trend è in picchiata. È stato comunque interrotto il ritiro avviato giovedì in vista della gara del Franchi e che non ha dato la scossa sperata.

Sassuolo, il rendimento negativo

Oggi pomeriggio la ripresa degli allenamenti dopo la seduta defaticante di ieri. Niente giorno libero, a testimonianza di come la tensione resti alta in tutto l’ambiente sassolese. La compagine emiliana si è smarrita sul più bello e non vince da 6 giornate. L’ultimo successo risale al debutto casalingo di Ballardini contro il Frosinone, 1-0 contro una diretta concorrente per la salvezza grazie all’acuto di Thostvedt e soprattutto al rigore sbagliato da Kaio Jorge a tempo scaduto. Il primo segnale di come i problemi non fossero stati risolti. Nelle gare successive 3 pareggi e altrettante sconfitte hanno fatto sprofondare il Sassuolo al penultimo posto.

Sassuolo, numeri preoccupanti in difesa

A preoccupare è soprattutto la fragilità difensiva. Nelle ultime 4 giornate, infatti, la retroguardia neroverde ha incassato addirittura 13 gol, ovvero viaggia alla spaventosa media di oltre 3 reti subite a partita (2 a Salerno, 3 col Milan, 3 dal Lecce e 5 a Firenze). La tenuta della squadra rimane tra i principali problemi da provare a risolvere in questo ultimo mese della stagione. Neppure la cura Ballardini (storicamente uno specialista della fase difensiva) ha fatto effetto. Intanto la clas sifica è diventata drammatica con la zona salvezza distante 5 punti. Tanto che la gara di sabato sera al Mapei Stadium contro l’Inter campione d’Italia assume i contorni di un’ultima spiaggia. Vietato sbagliare. I neroverdi devono vincere, se vogliono sperare ancora di acciuffare l’obiettivo di restare nella massima serie.

Sassuolo, Ballardini resta?

Ballardini resta l’uomo giusto oppure servirebbe un’altra sterzata? Il primo anno di A degli emiliani vide Di Francesco tornare al posto di Malesani dopo l’esonero. Con tanto di sorprendente rimonta salvezza. Fu l’inizio dalla favola neroverde nella massima serie. Chissà che a qualcuno in queste ore non sia venuta in mente, quanto meno per la cabala, di optare per una mossa deja-vù. Un dietrofront che potrebbe tornare d’attualità a 10 anni di distanza con Alessio Dionisi, ancora sotto contratto, che riprenderebbe il timone degli emiliani a distanza di un paio di mesi dal licenziamento. La sensazione è che alla fine in casa neroverde punteranno ancora tutte le fiches sullo Zio Balla, come è soprannominato il tecnico ravennate. Sperando riesca in un altro capolavoro dei suoi. Un successo contro un’Inter senza particolari stimoli potrebbe ribaltare pronostici e gerarchie, rilanciando il Sassuolo verso il rush finale. Insomma, non è ancora tempo di arrendersi: Ballardini e il club neroverde vogliono allontanare insieme la scritta game over dalla storia del Sassuolo in A.

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