Sanchez Miño italiano. Pronto il colpo Toro

Il passaporto dell’argentino è in arrivo, manca solo l’annuncio. Intanto Cairo ha già speso più di 20 milioni
TORINO - La prudenza è necessaria, considerato che la rincorsa dura ormai da oltre un mese e mezzo e che di momenti della verità ce ne sono stati già diversi. Tuttavia stavolta forse ci siamo per davvero. La documentazione è completa e consegnata, l’annuncio è atteso in questi giorni, magari già in queste ore. E poi finalmente il Torino potrà a tutti gli effetti disporre di Juan Sanchez Miño. Sul quale il presidente Cairo ha effettuato un consistente investimento: 3,2 milioni per convincere il Boca Juniors a privarsi di uno dei giocatori simboli del prestigioso club di Buenos Aires.

Il rinforzo - Ufficializzare Sanchez Miño sarà a tutti gli effetti per il Torino come chiudere un grande colpo di mercato, peraltro in un ruolo cruciale. In questo momento nello spot di mezzala a sinistra con licenza di attaccare c’è soltanto Omar El Kaddouri, uscito un po’ acciaccato dall’allenamento di sabato pomeriggio alla Sisport e che oggi si sottoporrà a esami specifici (così come Maksimovic): difficile tuttavia che Ventura possa dare un turno di riposo al belga marocchino giovedì nel ritorno di Europa League con il Bromma (che ieri ha pareggiato 1-1 in campionato con il Kalmar), a meno che il risentimento non sia così serio da imporre qualche giorno di stop forzato. Ecco perché certificare il tesseramento dell’argentino il prima possibile, almeno in tempo per l’ultimo turno preliminare del 21 e 28 agosto, diventa fondamentale, a maggior ragione ricordando il grave infortunio che costringerà ancora Farnerud ai box almeno fino a settembre. Chi conosce Sanchez Miño sa quanto il ragazzo scalpiti: non vede l’ora di poter aiutare la propria squadra e di potersi mettere alle spalle l’intera vicenda legata al passaporto.

La campagna - L’investimento sull’ex stellina del Boca è uno dei più onerosi dell’intera campagna acquisti granata di questa estate. Cairo ha aperto il portafogli in maniera decisamente consistente: in sostanza ha già superato i 20 milioni mentre ha incassato poco più di 10 dalle cessioni. Sostanzialmente l’unica, vera vendita è stata quella di Immobile: non poca roba, considerato che si tratta dell’ultimo capocannoniere di serie A. Ma sono arrivati dieci volti nuovi, oltre alle conferme costose di alcuni che già erano nella rosa dell’anno scorso. E così si scopre che lo svedesone Jansson è stato pagato una milionata, tra premio di valorizzazione al malmoe più un extra per averlo dal 30 giugno a disposizione (e non dal primo agosto come da accordi contrattuali di base). E il prestito di El Kaddouri non è gratuito: è costato 1,2 milioni. Gli investimenti maggiori sono stati effettuati per assicurarsi il nuovo bomber, Quagliarella, e per riscattare un futuro top player come Maksimovic: 7 milioni in due. Anche Gaston Silva non è stato regalato: 2,3 milioni. Dunque per il momento le spese doppiano gli incassi, anche se l’eventuale cessione di Cerci modificherebbe radicalmente i conti. Ma a quel punto è probabile che Cairo possa riaprire la cassaforte e investire altra liquidità: del resto sta dimostrando di voler investire, anche economicamente, sulla programmazione.

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