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TORINO - > Giuliano Terraneo, l’ultima volta che il Toro firmò 4 vittorie di fila fu nel 1978, quando quella squadra allenata da Radice dopo aver piegato il Foggia, il Genoa ed il Bologna andò a espugnare il San Paolo di Napoli 3-1. Se la squadra di Ventura dovesse vincere anche sabato a Verona questo record verrebbe eguagliato. In porta, il 19 marzo del 1978 c’era lei: cosa ricorda di quel filotto che resiste da così tanto tempo?
«Devo essere sincero, non riesco a mettere a fuoco dopo così tanti anni quel piccolo primato, sono una persona che preferisce proiettarsi sul presente. Però la vittoria sul Napoli, quella ce l’ho in mente. Segnò Patrizio Sala, poi pareggio di Savoldi su rigore e poi i gol di due che non segnavano mai per noi... Pulici e Graziani. Incredibile quei due, non la buttavano mai dentro...».
> E di questo Torino targato Cairo-Petrachi-Ventura che cosa si sente di dire?
«Intanto a me piace molto l’allenatore. Ventura è uno che riesce a trarre sempre dai giocatori che ha disposizione il massimo e questo direi che è fondamentale. La squadra con questo tecnico vanta un grande equilibrio grazie a una fisionomia di gioco ben precisa. Perché non dimentichiamoci che il Toro offre sempre un calcio propositivo. Quest’anno ci ha messo un po’ di più a carburare ma credo che sia dipeso dall’impegno in Europa League. Quando giochi anche in Coppa le energie vanno gestite con la massima attenzione».
> Dunque secondo lei il Torino, ora esattamente a metà classifica, è in fase di decollo?
«Io dico che esprimendo la concretezza del suo allenatore può ottenere ancora risultati importanti, che potrebbero permettergli di chiudere anche al 4° o 5° posto il campionato. Certo, occorre un po’ di fortuna ma speriamo che si ricordi del Torino. Tranne la Juventus, la Roma e il Napoli non vedo altre squadre decisamente più organizzate del Torino. Non si può trascurare la vittoria per 5-1 contro la Sampdoria, una delle squadre più in forma del campionato: questo eclatante successo ha un peso specifico notevole».
> E invece contro l’Athletic Bilbao, i granata che percentuali hanno di passare il turno?
«Io credo che il Toro se la potrà giocare e poi i calciatori quando si confrontano in Europa sentono le partite in modo particolare. Per cui non vedo una squadra favorita sull’altra. Torino e Bilbao hanno il 50% di possibilità di passare. Immagino due stadi caldissimi, sia l’Olimpico che il San Mames, dove potrei esserci pure io».
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© RIPRODUZIONE RISERVATA«Devo essere sincero, non riesco a mettere a fuoco dopo così tanti anni quel piccolo primato, sono una persona che preferisce proiettarsi sul presente. Però la vittoria sul Napoli, quella ce l’ho in mente. Segnò Patrizio Sala, poi pareggio di Savoldi su rigore e poi i gol di due che non segnavano mai per noi... Pulici e Graziani. Incredibile quei due, non la buttavano mai dentro...».
> E di questo Torino targato Cairo-Petrachi-Ventura che cosa si sente di dire?
«Intanto a me piace molto l’allenatore. Ventura è uno che riesce a trarre sempre dai giocatori che ha disposizione il massimo e questo direi che è fondamentale. La squadra con questo tecnico vanta un grande equilibrio grazie a una fisionomia di gioco ben precisa. Perché non dimentichiamoci che il Toro offre sempre un calcio propositivo. Quest’anno ci ha messo un po’ di più a carburare ma credo che sia dipeso dall’impegno in Europa League. Quando giochi anche in Coppa le energie vanno gestite con la massima attenzione».
> Dunque secondo lei il Torino, ora esattamente a metà classifica, è in fase di decollo?
«Io dico che esprimendo la concretezza del suo allenatore può ottenere ancora risultati importanti, che potrebbero permettergli di chiudere anche al 4° o 5° posto il campionato. Certo, occorre un po’ di fortuna ma speriamo che si ricordi del Torino. Tranne la Juventus, la Roma e il Napoli non vedo altre squadre decisamente più organizzate del Torino. Non si può trascurare la vittoria per 5-1 contro la Sampdoria, una delle squadre più in forma del campionato: questo eclatante successo ha un peso specifico notevole».
> E invece contro l’Athletic Bilbao, i granata che percentuali hanno di passare il turno?
«Io credo che il Toro se la potrà giocare e poi i calciatori quando si confrontano in Europa sentono le partite in modo particolare. Per cui non vedo una squadra favorita sull’altra. Torino e Bilbao hanno il 50% di possibilità di passare. Immagino due stadi caldissimi, sia l’Olimpico che il San Mames, dove potrei esserci pure io».
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