Il personal trainer Ancora: «Toro macchina perfetta. Moretti leader, Glik super»

Il personal trainer Ancora: «Un gruppo mai visto che correrà fino alla fine»
Il personal trainer Ancora: «Toro macchina perfetta. Moretti leader, Glik super»© LaPresse
TORINO -Nella rincorsa all’Europa, il Toro di Giampiero Ventura trova sulla sua strada, in casa, la Roma di Rudi Garcia. Impegno tosto, di quelli che però sanno esaltare i granata, in questa stagione da applausi. La condizione è buona e la squadra certo non ha intenzione di fermarsi qui. Anzi, le finali adesso sono nove e saranno vissute ad alta intensità.
Ne parliamo con Tiberio Ancora, personal trainer specializzato in allenamento funzionale, educazione alimentare e integrazione sportiva. Dalla scorsa estate è... granata. «Con contratto biennale», conferma. Un progetto che non si ferma, quindi.

In campo da fine giugno, con 44 partite ufficiali nelle gambe: che Toro era e che Toro è adesso?
«I ragazzi sono migliorati nelle percentuali, per arrivare a un rendimento ottimale. Lo scopo è lavorare su massa grassa, idratazione e resistenza, anche per prevenire gli infortuni».

Kamil Glik, recentemente, le ha fatto i complimenti, riconoscendole il grande contributo per i suoi gol e le grandi prestazioni: la svolta è stata anche a tavola.
«L’obiettivo era fornire regole per raggiungere il top. L’educazione alimentare è fondamentale».

Ma è vero che lei è il nemico numero uno delle merendine?
«Sì, le abbiamo tolte anche in Nazionale, a Coverciano».

La sua è una lotta di religione?
«No, è che non si tratta di cibi compatibili con l’essere atleti. Decisamente meglio frutta e verdura, anche se bisogna stare attenti ai cibi bombardati».

Torniamo al Toro.
«Ventura mi voleva da tempo. Prima c’era il veto della Juve, quest’estate abbiamo concluso. Qui ho trovato ragazzi eccezionali. Un gruppo vero come pochi altri visti negli anni. Si sono messi a disposizione subito senza battere ciglio. Giocatori con pari valore in serie A poi si elevano, emergono se curano i particolari, aggiungendo la motivazione e le capacità atletiche».

Glik quanto è cresciuto?
«Tanto, nelle percentuali. Ed è una grande atleta. Ma nel Torino ce ne sono tanti, eh. Prima non avevano certi numeri, adesso sì. E si vede, si sente, perché se porti in giro per il campo, per novanta minuti, anche solo due chili in più diventa una zavorra. A quel punto, ti poni un obiettivo e poi lo devi mantenere nel tempo».

Come ha trovato Maxi Lopez a gennaio?
«Diciamo che non era al massimo, poi con il lavoro anche lui è migliorato parecchio. Era fuori da certi parametri».

Come si rapporta con la squadra?
«Ci vediamo una volta al mese e sto con i ragazzi 4-5 giorni. Faccio il “tagliando” al Toro».

Fate esami su sangue, urina, massa grassa, si lavora sull’alta intensità...
«E ognuno ha una tabella personalizzata da seguire».

Come si integra con lo staff granata?
«Collaboro con loro, do dei consigli, redigo un report che consegno poi all’allenatore e ai preparatori».

C’è un giocatore che l’ha stupita?
«Tanti. E tra i tanti cito Emiliano Moretti. Mi ha stupito per professionalità, semplicità: è un leader silenzioso, un atleta a 360 gradi, come dovrebbero essere tutti. Un esempio da seguire. Martinez, Bovo, Bruno, Quagliarella, Darmian ecc. si curano al massimo e io do loro una mano».

 
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