Glik, mossa Torino anti Germania

TORINO - Glik-Glik-Glik..., l’urlo assordante della Maratona che anche, anzi, soprattutto, domenica rimbomberà con ancora più forza all’interno dell’Olimpico durante il derby contro la Juventus. Un urlo che ormai è diventato un ruggito di guerra da parte della tifoseria granata consapevole di avere in Kamil Glik non soltanto un ottimo centrale difensivo ma anche un bomber inesorabile in occasione dei calci da fermo. In stagione sono già 8 le reti infilate dal difensore polacco, un bottino da attaccante vero, e non ha certo intenzione di fermarsi qui. Inoltre, firmare un derby magari con un’inzuccata delle sue,di quelle che annichiliscono i portieri, regalerebbe a Glik non solo una gioia immensa ma anche un posto importante nella storia granata. Schivo, riservato, di poche parole, il polacco raramente scherza nello spogliatoio e difficilmente lo si vede sorridere. «E’ fatto così, forse troppo serioso - raccontano i suoi compagni - ma è un ragazzo impagabile e su di lui si può sempre fare affidamento». D’altronde quando Giampiero Ventura propose alla squadra di eleggerlo capitano nell’estate 2013 dopo la partenza di Rolando Bianchi, il consenso fu unanime e ottenuto per acclamazione. I fatti susseguenti poi hanno chiarito il perché di quella scelta che in un primo momento colse un po’ di sorpresa l’ambiente.


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