E adesso il Toro spera in arbitraggi uniformi

Stonano certe decisioni e soprattutto la totale assenza di quella tanto decantata uniformità di giudizio che ormai ha le sembianze di una chimera
E adesso il Toro spera in arbitraggi uniformi© Foto Pegaso
TORINO - Arbitraggi sotto accusa. Da Udine a Palermo passando per Genova non è che sia stato un mercoledì particolarmente fortunato per gli arbitri chiamati a dirigere le gare della 33ª giornata. Stonano certe decisioni e soprattutto la totale assenza di quella tanto decantata uniformità di giudizio che ormai ha le sembianze di una chimera. A Palermo, per esempio, manca un gol al Torino. Quello di Maxi Lopez nel finale per una presunta spinta al difensore Roberto Vitiello che stava cercando di opporsi allo stacco dell’argentino. Il bomber granata è andato in elevazione senza appoggiarsi sull’avversario ed ha inzuccato in porta senza lasciare scampo a Stefano Sorrentino. Ma l’arbitro Andrea Gervasoni, probabilmente su consiglio dell’arbitro di porta Davide Ghersini, ha deciso di anare il gol e impedendo, di fatto, alla squadra di Giampiero Ventura di portare a casa tre punti molto pesanti. E di conseguenza ha complicato ulteriormente una rincorsa alla zona Europa League che resta già di per sè particolarmente difficile.

ORRORI - Martedì sera, al Friuli, nel corso di Udinese-Inter l’arbitro Rocchi ne ha combinate di tutte i colori. Prima ha assegnato un rigore “generoso” ai nerazzurri a inizio ripresa, il contatto tra Danilo e Kovacic è, seppur di poco, successivo alla fine dell’azione. Poi la vicenda del doppio giallo a Badu anche se il ghanese ha un po’ ecceduto nelle proteste. Infine, il contatto tra Vidic e Danilo in area nerazzurra è parso evidente e dunque doveva essere fischiato un rigore a favore dei padroni di casa. Una serata sbagliata da parte di un arbitro può capitare, l’importante però è che resti isolata. Il Torino e tutte le altre squadre impegnate nella corsa all’Europa League non chiedono privilegi ma solo equilibrio nelle decisioni. Tutto qui.

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