Toro, l'assist di El Kaddouri per ritornare in Europa

Il sogno di raggiungere la coppa resiste, nonostante i due punti persi a Palermo. La volata si fa interessante. La squadra di Ventura tra le celebrazioni di Superga e l'Empoli di Sarri
Toro, l'assist di El Kaddouri per ritornare in Europa© LaPresse

TORINO - (e.e.) La celebrazione di Superga, il match con l'Empoli, mercoledì pomeriggio con l'Olimpico riservato ai soli abbonati. E' una settimana particolare per il Torino di Ventura che sogna sempre il ritorno in Europa. Con l'asso nella manica. Chiamatelo El... Assist. Sì. Omar El Kaddouri, ovvero l’uomo dell’ultimo passaggio. Spesso decisivo, spesso illuminante, come a Palermo. E’ bastato il suo ingresso per svoltare: prima un Toro al buio, poi un Toro sotto i riflettori, con il quarto servizio-gol del marocchino in campionato. Solo Alexander Farnerud lo supera nella speciale classifica, a quota 5. Ma è chiaro che le qualità dei due sono differenti, quasi agli antipodi. El Kaddouri è l’uomo in più di Giampiero Ventura, quando ci mette la verve abbinata al sacrificio. E’ anche il suo punching-ball quando si festeggiano le vittorie, come nel derby contro la Juventus. Botte in testa e scherzi a go-go. Altro che timido, in campo è esuberante, molto più di quanto non lo sia a parole, dove solitamente è lineare e poco propenso ai proclami.
I suoi numeri
Guardando le statistiche della Serie A, si scorge un giocatore che ha i numeri. E che numeri: 28 partite in campionato, 2.081 minuti giocati, 2 reti segnate, 8 cartellini gialli, 1 cartellino rosso, la media di 10,2 palle recuperate, 59,2 di passaggi riusciti, 1,2 tiri a match. Cifre che confermano quanto Omar sia importante per il Toro nella manovra d’attacco. Certo, dovrebbe essere più decisivo in zona gol, con le conclusioni, viste le sue doti. Insomma, uno come lui dovrebbe arrivare in doppia cifra come realizzazioni.
L’abnegazione
E’ anche vero che il centrocampista marocchino ha imparato lo spirito di sacrificio indispensabile per tenere gli equilibri di squadra. Insomma, copre, e spesso a discapito della brillantezza nelle ripartenze. Si fa il mazzo, in termini semplici. E anche quando sembra avulso dal gioco, sta cercando di rispettare le consegne che Ventura gli affida.
La magia
Poi, quando scatta la magia, è tutto un altro Toro. Grazie a El Kaddouri l’illuminato, l’illuminista del calcio. Un assist al bacio e via verso la porta, verso il gol granata, verso l’abbraccio dei compagni, sempre riconoscenti nei confronti di chi sa dare del tu alla palla. Oramai è uno del gruppo, in tutto e per tutto.
Il riscatto
Omar El... assist deve anche convincere il Toro a investire su di lui. Il club granata ha il diritto di riscatto, il Napoli ha però il controriscatto. E Mino Raiola, a più riprese, ha detto che le offerte all’estero non mancano, dal Marsiglia alla Premier. Ma il marocchino nato in Belgio a Torino sta benissimo e la sua volontà conterà, anche se fino a un certo punto. Di sicuro, il giocatore ha stima infinita in Giampiero Ventura, praticamente una guida per questo Toro ricostruito su nuovi interpreti dopo gli addii estivi di Ciro Immobile (capocannoniere del campionato) e Alessio Cerci, il vero fuoriclasse che ha incantato in maglia Toro e deluso sia all’Atletico Madrid sia al Milan. Ma questa è un’altra storia. La partita con l’Empoli è in calendario mercoledì pomeriggio all’Olimpico. Sarà un’altra tappa fondamentale per mantenere vivo fino in fondo il sogno europeo. Omar è uno di quelli che ci crede fortissimamente. Il tecnico, in queste gare, sta cercando di centellinare le energie dei suoi giocatori, in ballo sin da luglio. Il numero 7 è l’indispensabile tra gli indispensabili.

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