Ventura: «Partita nata male. Ma possiamo ancora centrare l'Europa»

Il tecnico del Torino: «Dispiace per Padelli. Vinciamo in casa del Genoa e nulla ci sarà precluso»
Ventura: «Partita nata male. Ma possiamo ancora centrare l'Europa»© LaPresse
TORINO - Alla fine, ecco Giampiero Ventura che va in mezzo al campo, saluta la terna arbitrale, saluta i tifosi. Il dispiacere è tanto, ovvio. Per il Toro, una partita maledetta, nata male e mai più raddrizzata, dopo l’incredibile autogol di Daniele Padelli che lancia l’Empoli al successo esterno. Olimpico incredulo, con i bambini in tribuna. Ma il sostegno non viene meno. «Vincendo si agganciava sesto posto, una partita nata male con l’infortunio di Padelli… Non mi era mai capitato. Dispiace un po’, dispiace per Padelli, ma nel calcio solo chi gioca sbaglia. Un errore è in preventivo. Ma ha inciso a livello psicologico, ha ucciso il Toro. Poi c’è stata una buona reazione contro una squadra più in salute dal punto di vista fisico. Le 14 partite in più sono tre mesi di gioco in più con questo caldo contro avversari che stanno meglio… Non era facile, ci abbiamo provato, potevamo pareggiare ma va accettato. La vittoria ci avrebbe dato il sesto posto. Abbiamo quattro partite due in casa con Cesena e Chievo e dobbiamo pensare alla nostra portata. Poi spareggio a Genova e sfida a Milano. Andiamo a fare risultato col Genoa e a sarà precluso. Fin qui cose straordinarie. Tanti scontri diretti, potrebbero bastare tre vittorie e un pareggio. Al di là di questo, sarebbe bello finire con questa mentalità e tradizione. Siamo partiti a luglio, c’è ancora la possibilità di entrare in Europa. Nelle varie vicissitudini, fatto stagione con una rosa ridotta, sei giocatori non utilizzati. I ragazzi sono stati straordinari sopportando le fatiche. Oggi pagato il primo caldo e inciso situazione particolare. Altrimenti sarebbe stata una partita diversa, ma bisogna accettarla. Se centriamo la sfida di Marassi però… Il feeling con i tifosi c’è. Con serenità e obiettivo preciso andiamo a migliorarci, non andiamo a vincere: devi incamerare situazioni e tante cose. Continueremo a lavorare altrimenti non ci sarebbe possibilità di mandare 12-13 giocatori in nazionale. Così abbiamo cominciato così vogliamo finire».

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